Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

6 aprile 2011

Due culture diverse.

Quando sono arrivata in Germania mi sembrava tutto così diverso e distante. Un altro mondo. Poi, piano piano sono diventata un pezzetto di questo mondo. E adesso faccio fatica a rintracciarle tutte quelle differenze, e soprattutto a percepirle come disagevoli. Esempi acclaranti. La gente ferma immobile alle fermate del tram; il silenzio nei tram; la gente che arriva sempre tutta insieme, puntuale, 5 minuti prima in palestra e 5 minuti dopo la lezione, è già scivolata via, silenziosa; la verdura, certi cavolfiori, le lunghe radici nere, il rabarbaro...; il banco dei latticini; tutti in bicicletta e sdraiati al parco quando c'è il sole e due ore dopo, con la pioggia, non c'è in giro nessuno. E dove si sono rintanati?; l'arredo delle vetrine dei negozi, un tripudio di galline e animali aiensi; l'abbondanza di deco più o meno kitsch legate alla stagione, la Pasqua, San Martino, il Natale; le notti. Così buie. L'inverno, così lungo...E mille altre. Ora tutto scorre intorno a me e io con la corrente.  E le previsioni si seguono ora per ora, e non è un problema, in palestra ci si va 5 minuti prima e 5 minuti dopo, via veloce tutta roba in borsa, si è già in strada, alla bicicletta; ogni tanto mangio pure le radici che hanno un gusto tra la patata e l'asparago...

Però ogni tanto incappi in qualcosa così platealmente ambiguo, a seconda del punto di vista cambia totalmente di significato. In genere ha a che fare con quella cultura che s'iscrive nei nostri corpi. Tipo questo:


All'ingresso del Saturn, un invito per le grandi offerte del periodo. In Italia, via, l'invito a entrare lì dentro creerebbe qualche timore...

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