Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

31 ottobre 2011

Oh. Non ce ne è una...

Non passa giorno, o quasi, che qualcuno degli amici di Ddorf non mandi i suoi saluti. Via mail. Via sms...Persino i  ristoratori giapponesi della "trattoria", da parte di un amico, persino le mamme del (mitico) Mamme d'Italia Club, prese come sono tra pannolini e crisi di coppia, due cose che viaggiano parallele come i binari del treno...
Ma loro niente. Loro: le donne tedesche, le amiche tedesche che ho conosciuto in Germania. Sparite. Via. Eh sì, lontane dal Termin Kalender, lontane dal cuore.

Cosa ti manca di più?

Cosa ti manca, di più di quello che mangiavi a Dusseldorf?
Uhmm...lasciami pensare. Certo! I karagià (karaage).
Ehhh...la nostra mitica trattoria jap!
Sigh,slurp...

29 ottobre 2011

Sito!

Eh già. Anche questo era prevedibile. L'ingresso di alcune key words dialettali.
Oggi Ari ci dice, ci, cioè a me e al Neanderthal: ". La prossima volta che non facete silenzio quando sono col papà sulla webcam io urlo: "sito!"
Come "sito!" Redarguisce il cavernicolo....si dice "silenzio" in italiano...
"Lo so ma non posso parlare troppo italiano che poi si scolora il tedesco!"
Ipsa dixit...

27 ottobre 2011

21 ottobre 2011

Mamma asina, secondo raglio.

"Guarda Mamma, ho fatto gli insiemi." 
"Belli...ma perché in questo degli ombrelli ce ne sono alcuni con la crocetta?"
"Quelli sono da togliere, che non c'entrano..."
"Ah, certo! Non c'entrano perché hanno le sfumature di colore più chiare..".
"Mamma?!"
"Ehm, si?"
"...non c'entrano perché quelli sono chiusi, nell'insieme sono tutti aperti...

Arghhh!

Dendrocronologia applicata.

Sabato si era in montagna. Coi nipoti contavamo gli anelli dei tronchi tagliati, per risalire all'età degli alberi.
Oggi stavo preparando il soffritto. E Arianna: "mi passi un pezzo di cipolla, per piacere?". Io: "Ma non ti è pesante, così cruda? (ha mantenuto qualche abitudine tedesca). "No, è solo per guardare". Passo il pezzo."Guarda mamma, questa cipolla ha 4 anni! Conta gli anelli!"

Si vede che è rimasta tedesca dentro...

Il commento della baby sitter tedesca di Ari al termine del loro primo incontro... Ha 22 anni, viene da Mannheim. Alta, bionda, composta. Studia letteratura tedesca a Bergamo. Che a me sembra strano,come studiare italiano a Berlino...non so. Veniamo alla cosa. Cosa vuole dire che Ari è "tedesca dentro"? Ho chiesto.
Pare sia qualcosa a che vedere con:
- capacità di identificare quello che vuole e quello che non vuole.
- capacità descrittiva
- indipendenza
Allora, io penso che la ragazza avesse un pregiudizio, giustificabile, sugli effervescenti bambini italici.
Due, penso che Ari coi tedeschi fa la tedesca. Lo ha imparato. Ma da qui a dire che la pensa come loro, non so,non azzardo...E comunque un figlio bilingue, biculturale ti mette subito di fronte al fatto che ha una vita sua, con modalità di relazione che non conosci e dalle quali sei escluso. Ti insegna, ancora una volta, che il "tu non è mai tuo".


Ps: questa è la pianta ab antiquo di Mannheim. Una delle poche città tedesche ad aver adottato la disposizione ortogonale -strano vero? Considerato quanto sono squadrati i tedeschi...- Ancora oggi solo i due assi principali hanno un nome. Per il resto...si fa come nella battaglia navale, numeri e lettere!
Così si può abitare a Mannheim C4, che suona un'ubicazione da quartiere moderno invece sei in pieno centro storico..,

18 ottobre 2011

Energia positiva...

Ieri prima riunione a scuola.
Queste le cose salienti:
Dall'aula di Arianna si gode un bel panorama sui colli, il campanile, una bella fetta di cielo azzurro accarezzato da fronde colorate di primo autunno.
I banchi sono nuovi e solidi
C'erano soprattutto mamme - erano le 4 del pomeriggio - ma anche 3 papà
I genitori erano silenziosi. Poi le maestre hanno dichiarato la loro soddisfazione sulla classe allora il casino era totale.
Una maestra, a un certo punto, espressione ispirata, ha commentato:" Il buon accordo genera una serie di energie positive..."
Naaa!

 

14 ottobre 2011

Uff...

Sarà che oggi è una giornata un pò freddina. La prima d'autunno. Dopo questa luuuunga estate calda. Oggi è uno di quei giorni insieme frenetici e noiosi. Uno di quei giorni che hai voglia di tutto, ma non sai bene cosa. Che controlli le mail in continuazione. La home page delle testate. Il cellulare. E non chiama nessuno. Nessuno che rappresenti una sorpresa. Sono giorni che vorresti cambiare il mondo, allora metti a soqquadro la casa, ma poi nemmeno raccogli il rusco con la paletta. Se ne sta giusto lì, accanto al battiscopa, mucchietto infimo di frustoli infimi.

13 ottobre 2011

Una cosa che non piace dell'Italia...

Che è da ieri che ci penso. In questi giorni conosco un pò di fauna tedesca in patria, per via del mantenimento della lingua ad Ari. Meglio, del tentativo di mantenimento. Come spesso succede gli expat sono ricchi di racconti. E' interessante il punto di vista di uno straniero, anche se ormai mimetizzato. Parlo con la mamma di un bimbo novenne. Viene da Hannover. Dico quello che penso, conoscendo gli italiani e, un pochino, i tedeschi mi chiedo come facciano a sopravvivere in Italia senza dare in escandescenze ad ogni piè sospinto...Beh, la risposta mi lascia di sale (via con le metafore da salumificio all'angolo): quello che proprio non può sopportare dell'Italia - il traffico paralizzante? Il governo? Le tasse inique? L'inquinamento alle stelle?Il paesaggio svilito? La speculazione? La sanità? La burocrazia farragginosa e insensata? Il rumore? Il mancato rispetto delle leggi? Il parcheggio selvaggio? L'evasione fiscale? Il costo della vita?  L'assenza di supporto alle famiglie? La difficoltà a crescere dei bambini? a trovare un posto di lavoro part time? Le strade piene di buche? Il ritardo perenne? Il maschilismo imperante?...insomma la scelta, ammettiamolo, era ampia..."Quando si fanno le tavolate le donne tendono a stare tra loro e gli uomini anche. e non, invece, marito e moglie".
Ecco, la cosa che...
Imperdonabile, ammettiamolo.

(Nel merito: sarà pure l'età, ma io trovo invece così rilassante la chiacchiera da tinello tra "noantre" mentre,di là, quelli si confrontano sul calcio, la borsa, le nuove tecnologie,e tutte le loro gustose pinzillacchere... )

9 ottobre 2011

Le bambine italiane sono poco coraggiose.



Eccoci, ci siamo. Dopo un paio di settimane di scuola intensa, a tempo pieno, cominciano le magagne. Ari non conosceva nessuno, e per conquistarsi amici si è lanciata come un caterpillar: chiede a qualunque bipede sotto il metro e 50 di diventare sua amica del cuore, così, sic et simpliciter...
Un approccio interventista che, forse, le ha guadagnato più diffidenza che simpatia...
Ciò detto, ho anch'io ho percepito di un paio di macrodifferenze tra un ipotetico gruppo X di bimbi tedeschi e quello Y di età corrispondente, però italiano.
Prima: meno attitudine al gioco "fisico", arrampicarsi sugli alberi, saltare...le bimbe sono frenate ("meno coraggiose") e i maschietti se partecipano lo interpretano in modo aggressivo.
Due: la costanza di gioco. "Qui" è inferiore a "là". Le bimbe saltano da un gioco all'altro senza motivazioni e non ci mettono il minimo approfondimento, sembrano mosche in casa, prima sul parquet poi sul lampadario...
Avevo notato la cosa alla festa di compleanno all'oratorio, poi, un paio di giorni fa Ari è sbottata con un gruppetto di coetanee presenti: "Antipatiche, passo tutto il tempo a rincorrervi per non fare nulla di divertente e tutto quello che dico io di fare dopo due secondi andate via..."
Azzardo alcune motivazioni:
- i bimbi italiani non sono abituati a stare a lungo tra loro, senza la costante presenza, l'intervento correttore e sostitutivo di un adulto -nonni, genitori, signorine del nido o della scuola materna...- Quindi non sono ancora avvezzi a costruire il gioco insieme, e a "tenerlo".
-i bimbi italiani, molti bimbi italiani- dormono meno di quanto avrebbero bisogno. Diversi si accostano al letto alla stessa ora dei genitori, tra le 11 e mezzanotte, e alle 7 sono già in piedi. A 5, 6,7 anni è poco. L'effetto di questa deprivazione del sonno sono irrequietezza, incostanza, incapacità di concentrarsi...
- mia figlia è antipatica ai più che se la battono (ed effettivamente Ari la "sente" come la spiegazione più calzante..)
:-)

Ps: le bimbe italiane non sono coraggiose,  ma non "mobbizzano" malevolmente le loro compagne come sanno fare tanto bene alcune bambine tedesche...

8 ottobre 2011

Mamma asina

Mamma,oggi con la pasta pane abbiamo impastato la lettera I e la lettera O.
Davvero? Bravi!!
E mamma, sai cosa fanno insieme la "I"e la "O"?
Cosa fanno? Bho, lasciami pensare...Ah, certo: Ioooo-Ioooo, il verso degli asinelli!
Ma mamma!...
Eh?!
..."I" e "O",insieme, fanno IO...IO come me Arianna. Capisci?
...(argh!)