Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

22 settembre 2013

Dottore, non MI mangia nulla...

"Uhm, per NOI sarebbe meglio al mercoledì, che martedì c'è atletica..."
"...E venerdì? VI va bene?"
"Aspetta che controllo l'orario provvisorio, NOI si è impegnate il lunedì...NOI, via! La Ari. Scusa Ilona, uso il noi proprio da mammette italiane."
"Ah, no, fai bene certo, NOI che sei tu che la devi accompagnare e riprendere, preparare i libri, eccetera.."
Scoppio a ridere. 
Certo, per una tedesca, la Ilona è l'insegnante di tedesco di Ari, quel noi ha un significato operativo. Visto che si occupa la stessa casella nel Termin Kalender si condividono le sorti...
Ma per le mamme italiane la sfumatura è affatto diversa. Il NOI nasce dalla confusione tra mamma e bimbo. Nel senso psicofisico di fusione-con. 
Tutto comincia nella prima infanzia, per ovvie ragioni di gestazione ed esogestazione. 
Poi si prosegue con le pappe, le visite, l'asilo nido. C'è totale sovrapposizione emotiva. Se il bimbo piange la mamma è depressa. Se non mangia, la mamma piange. 
E il "Dottore non MI mangia nulla" è frase idiomatica, sintomatica, di pragmatica.
Liberarsene, da questa-confusione, ci vuole un certo impegno.

16 settembre 2013

Champagne, per brindare a un incontro...

Questo era un periodo nel quale mi sono sentita bella e corteggiata, come mai.
Almeno a quanto ricordo. A quasi 50 anni, e una bella trippetta che me li ricorda tutti qui davanti...mica male.
Chissà. Probabilmente l'estate, la Ari delocalizzata per tempi più prolungati e conseguentemente, la maggiore possibilità di uscire ed incontrare, approfondire. Comunque sia essere corteggiate è bello. E' stato bello.
Da mogli, per i nostri mariti, ad andare bene si diventa trasparenti. O color grigio canna di fucile. Il colore della personificazione dei DOVERI familiari. Mi sto un poco impratichendo con il mondo della rappresentazione maschile. Una donna corrisponde a una aspirazione, a uno stato emotivo, a un riferimento morale...in un certo senso. E' divertente, un poco come giocare a paperdoll. Mi piacevano le bambole di carta. Le cambiavi, ed erano un'altra persona. Ecco, noi per loro personifichiamo aspetti della vita diversi. - E forse per noi è uguale...-
Le loro personificazioni sono semplici e molto identificabili. Quasi macchiettistiche. Così nette che le sovrapposizioni non sono possibili.
I colori vivaci non appartengono alle mogli. Supporti nel concreto, compagne di abitudini, ma non di gioco.
In questo periodo glorioso però, ho riscoperto ruoli meno pubblicizzati di quelli standard – mogli, amanti, figlie- ma divertenti e appaganti per una donna che non cerca per forza erotismo. L'amica confidente (ai tempi c'era, l'Etera), la donna che racconta (presente Sherazade?), la saggia matura, l'aspirazione irraggiungibile...non è vero che gli uomini vogliono sempre sesso. E' vero che per loro il sesso è uno strumento per impadronirsi di qualcosa che desiderano.
Del resto si parla di potenza o impotenza sessuale. Ci arrivo pure io che di psicologia...poi gli psicologi han sempre certe facce da depravati che davvero mi chiedo... 
Via, si divaga. Che poi, lo scopo del post è tutto in quell'”era” dell'incipit.
Era. E ora non è più. Finito come il caldo estivo. Bye-bye!
E' stato bello.

(E questo, il lasciar andare le cose quando non sono più o non devono più essere , è una cosa proprio bella dell'età matura!)

10 settembre 2013

Incontri

La curiosità è l'unico sentimento veramente disinteressato che possiamo provare per l'altro. Non l'ho detta io. Qualcuno, che ora non ricordo. Condivido. Gli incontri casuali con persone che non conosci e mai o raramente avrai occasioni di rincontrare sono tra le cose più belle della vita. Anche in queste "vacanze", una settimana al mare, dolcezza melanconica di settembre, gli incontri sono stati densi.

Uno

Il pittore di marine. In una stanzuccia azzurra, proprio di fronte al mare azzurro, dipinge azzurre marine di quel kitsch, azzurro, senza tempo.

Due
L'uomo con la barba. "Venite a Settembre. Lanciamo ancora i palloni. Come nel '700". L'uomo che ci invita a ritornare ha la barba bianca. I calzoni corti. La camicia a quadri, aperta. Manca un bottone. Con lui una donna grassoccia, coi sandali ai piedi, l'accento straniero. Come si chiama la sagra? La Madonna di Bellissimi. Se volete la trovate. E noi l'abbiamo trovata. Bellissima.

Tre
L'uomo della Beks, ovvero il compagno d'ombrellone perfetto. 
Oggi si sta al mare. Tutto il giorno. Leggo Maigret. Leggere Maigret al mare, sotto il sole è pericoloso. Dopo al massimo un paio di pagine, il nostro beve una birra. Il romanzo di oggi poi è ambientato in una Parigi torrida, in piena estate. E Maigret tracanna birre come un Concorde benzina. Poi, in spiaggia, quel richiamo continuo: "Becks! Becks! Becks vieni qui!". Becks è un cagnone nero. Sempre dentro e fuori l'acqua. Per rinfrescarsi. "Mica ce l'ha una Becks, la birra intendo? Sa, magari per associazione d'idee...". Il tipo, il padrone del cane, non si scompone: "No. Qui no. Però ho la sacca...magari domani posso infilarci un paio di panetti di ghiaccio...". "Allora le birre le porto io". E' fatta. L'indomani il sole è alto e crudo. Ma io bevo Becks, sotto l'ombrellone. Col tipo. Alla faccia di Maigret. Prosit!