Un altro titolo che rimanda al mondo
escrementizio, ma giuro, è un caso.
Allora, si stanno affrontando i lavori
di casa. Alcune regole imposte dai regolamenti comunali, quasi tutte,
le trovo discutibili. Altre meno. Tipo, la dimostrazione di
accessibilità per i portatori di handicap. Praticamente se devi
mettere mano al secondo bagno, meglio pensare a una porta larga
almeno 80cm e una distribuzione dei sanitari che con pochi
aggiustamenti non strutturali possa permettere la movimentazione di
una carrozzella.
Ora, dopo tutti i tiè e gli
sfregamenti scaramantici, e l'iniziale stupore...non è che qui la
prospettiva sia quella di diventare sempre più giovani...e anche la Ari, metti si spacca una gamba, il braccio ha già provveduto. in fondo se
ben interpretata la legge è un suggerimento di buon senso.
Ma ce ne sono altre due che
perplettono. La prima è quella sui rapporti aero illuminanti. Misuri
lo spazio finestrato e lo relazioni coi metri cubi del locale. Se
esce da un certo parametro la stanza va ripensata. Di solito
ridimensionata. Il parametro varia a seconda della destinazione d'uso
del locale. E' una delle ragioni per cui gli architetti ti propinano
stanze da letto grandi come loculi (e enormi soggiorni buoni per
happening hippies). Ora. La cosa che balza agli occhi neofiti è:
non vale nulla il fatto che una finestra sia rivolta a sud o a nord?
No che la quantità di luce cambia assai. Comunque no. Questo fattore
non conta.
Ma la regola più arbitraria di tutte,
a sindacabile parere, è l'antibagno. Un locale separato con la sua
brava porta, che nasconde agli occhi l'accesso al cesso.
L'antibagno, in qualunque situazione lo
giri è progettualmente goffo. Relativamente a metrature da mass
market, mica da residenza di Arcore... Chiedo per curiosità
spiegazioni. Magari sfugge un dettaglio tutt'altro che risibile...
rischi di esondazioni notturne dai water, con conseguenti scollamenti
di parquet e marezzature sospette sui top i granito...che so io.
Nulla di tutto questo. Fatto estetico, mi si risponde. non sta bene
vedere la porta del bagno, e... olfattivo.
Sì, sì. Lontano dagli occhi e dal
naso.
Ora. In Germania. Ho vissuto in tre
appartamenti e nessuno con l'antibagno. E mica solo dove ho abitato
io, ma anche in villette, case grandi, adeguate...Nella maggior parte
di quelle visitate in 4 anni, i bagni si aprivano direttamente nel
disimpegno o all'ingresso o in corridoio.
Di più. La gran parte dei bagni a
Ddorf sono ciechi.
Ancora, qualcuno adotta un ricambio
dell'aria “naturale” tramite una griglia posta su una conduttura
interna proveniente dai garage. Si fa l'ovo e pian pianella,
l'effluvio se ne va sponte sua...
Tutti dico tutti non prevedono bidet.
Rincariamo? Rincariamo. I tedeschi si
inzippano di carne e insaccati e sugne animali. Cose che producono
putrescine, cadaverine e compagnia bella.
Invece noi. Mangiamo verdure e
carboidrati. Provvediamo a lavarci dopo la grossa nei nostri comodi
bidet -sono lì per quello-. Non contenti, per non creare disagio
apriamo la finestra che i bagni hanno le finestre (è un obbligo mica
una scelta).
Ecco. In quale dei due paesi si rende
necessario l'antibagno?
E qui urge una spiegazione...
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