Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

9 agosto 2012

Anche le nordiche lo vogliono azzurro.

Eh, sotto sotto...tutte uguali siamo. Chi crede che le donne oltralpe, tedesche certo, ma pure scandinave abbiano in mente un modello maschile differente dal solito standard, vista la loro prestanza fisica e la capacità di fare tutto da sole, beh, si sbaglia di grosso.

Anzi. Si fa appello ad un modello, sempre sia possibile, ancora più utopico del Principe Azzurro, modello archetipo semplice, semplice. Prevede infatti "solo" una donna di classe sociale inferiore - il copione di solito impone una tapina caduta in disgrazia ma che possa vantare acconci natali- dotata di grazia e bellezza, da una parte. Dall'altra un principe, o equipollente, economicamente ben strutturato, in scacco psicologico con la figura genitoriale e quindi sensibile a una donna che gli restituisca, almen lei, un'immagine "premiante".

Con questi semplici ingredienti si confezionano frittate letterarie, più o meno riuscite, dal 3000 a.C.

Ora veniamo a noi. Lo schema di cui sopra oggi subisce nuovi radicali interventi. Ma sotto sotto...azzurro ci cova.
Gli interventi correttivi rispetto alla tradizione: alla voce pulzella, basta con la dolcezza melassosa, l'atteggiamento speranzoso e rassegnato, la vocina flebile, lo sguardo innocente e sottomesso. Cenerentola up to date è testosteronica. Volitiva, capace, caparbia. Sfida il destino e la vita. Il volto è serio e l'espressione determinata. Resta bella, via, diciamo almeno un tipo. Magra è SEMPRE magra.Magra lo era anche Cenerentola, per patimento e per evitare malintesi mostrando un corpo troppo prosperoso. Le nuove eroine lo sono ...perchè sono eroi!

Le nuove Cenerentole non arrivano vergini all'altare dell'amore, ma arrapate come valchirie (e le aspettative prestazionali schizzano alle stelle) e sono pure ambiziosette assai. Cenerentola, al contrario, aveva l'aria poco esigente su tutti i fronti...un bacetto, una bottarella riproduttiva, la grembialina nuova, una gabbietta comoda per gli amici uccellini e via giuliva a canticchiare canzoncine con le rime...

Restano invece, della Cenerentola che fu: la conflittualità con le altre donne, anche le nuove si comportano con le consessuate come belve contro belve; la scelta del campione premiante o maschio alfa che dir si voglia; l'aspirazione al salto sociale attraverso l'impegolamento del principe che le solleva, oggi come ieri,di ogni preoccupazione economica, ça va sans dire...

Tutte frottole? Varda qui per esempio, Kerstin Ekman, svedese, autrice de "La voce del Torrente". Il libro è del 2000 ma la storia è ambientata nel 1916 in Svezia. Hillevi fa la levatrice e per seguire il suo amante segreto e futuro marito, un pastore luterano, lascia Uppsala e si arrampica nello sperduto paesetto lappone di Roback. Il pastore è timido e titubante, e la Hillevi dopo un paio di rusatelle poco sapide lo molla lì per il ben più virile mercante del villaggio che parla poco ma...

Il personaggio ha dell'incredibile. E', fin dal primo apparire, descritto nei suoi attributi più maschili, buon cacciatore, odore pungente, muscoli sodi, vello scuro ("sembrava un italiano"), voce profonda e grave, ottima manualità, capacità di reggere l'alcool, intraprendenza e destrezza erotica...Lui approfitta di una festa collettiva, agguanta la levatrice, se la porta sotto le fresche frasche e...vai con il tagadà.

L'autrice tiene subito a sottolineare quanto il nostro sia differente dal timido pastore, dalle natiche fredde, in durata e fantasia amatoria...

Il mercante però non è solo l'Holmes di Roback... Nooo, bada ben è dolcissimo e premuroso e pensa a tutto lui PURE A CUCINARE e quando la Hillevi lo avvisa che la gran abbuffata sotto le stelle ha lasciato qualcosa nella pancina, LE LASCIA LIBERA SCELTA tra il matrimonio riparatore, quando e quanto vuole lei e l'aborto qualora lo ritenesse opportuno. Il mercante è ricco e stimato, scopa come un riccio ed è FEDELISSIMO...a conti fatti, la ragazza concede la sua mano, callosetta e dalle unghie tagliate corte per via della professione. E lui tocca il cielo con un dito. Ovvio.

Vabbeh, raccontata così il gioco è fin troppo palese, nella prosa letteraria, 410 pagine di artifici retorici, è un po' più tra le righe...ma il concetto di cui sopra è chiaro. Neanche il Principe Azzurro basta più come una volta, quello d'antan in fondo ci metteva poco più del distintivo, e aveva una moglie dedita e riconoscente. Oltre che di bellezza angelica. Adesso deve fare dei numeri da dio greco per ottenere i favori di banali ragazzotte in carriera, pure un pò legnosette e decisamente pretenziose...

Vedi anche: La Papessa di  Donna Woolfolk Cross...

4 commenti:

  1. Testosteroniche arrapate banali ragazzotte in carriera, pure un pò legnosette e decisamente pretenziose...manca niente?
    Alla faccia della solidarietà tra donne LOL

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    1. Invidia,la mia è pura invidia. Com'è che "quelle" ottengono maschi da manuale e senza nemmeno darsi troppo impegno e io, invece, nisba? Ecco, non è giusto!...;-)

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  2. Maschio da manuale?
    Ma sogni o sei desta? Ove esiste questo unicorno, questa chimera, questa figura mitologica? Guarda che gratta gratta, sotto la superficie, qualunque maschietto si rivela per quello che è: umano
    Smettiamo di mitizzarli( e mitizzarci), smettiamo di osannarli(e osannarci), prendiamoceli così, imperfetti come noi

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    1. Son desta, son desta. Purtroppo. Son abbastanza sveglia, purtroppo, per capire pure che se gratta gratta un maschietto si rivela "umano" e non bestiale, va di lusso. Tutto quel che dici, in buona sostanza, è pane quotidiano..Però ogni tanto, un po' di companatico "mitizzante" mi/ci vorrebbe. Che non si vive di solo pane. Ehh (sospiro)

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