Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

30 maggio 2011

Non tutti i mali vengono per nuocere

Sabato, al Wildpark. Ari si fa male a un ditino. Dopo la prima reazione piagnucolosa, riprende a giocare, come al solito. Dopo dieci minuti si blocca. Tiene il braccio fermo con l'altra mano. Controllo, il dito si sta gonfiando ed è livido. Via, al pronto soccorso. A Gerresheim. C'è poca gente, chiedo alle info dove andare per l'accettazione. In inglese. Mi rispondono in tedesco. Mi dirigo dove suggerito. Ari mi blocca: "Mamma, di qua, non di là!". "Sicura?", "Certo, ha detto a sinistra, non a destra.". "Ah."
Entriamo nell'ufficio dell'Aufnahme. La signora, cotonata bionda faccia da mucca buona, non parla tedesco. Ci pensa Ari, spiega il fattaccio e dove è successo, scandisce bene il suo nome e il cognome. Mi passa un foglio e la penna che la mucca le ha mostrato e mi dice, secca: "Firma qui.""Firmo per me o per te?" "La tua firma, mamma!".
Bon. Stessa scena dall'infermiera, poi al Roentgen, i raggi X , dove sparisce con un energumeno di circa 2 metri e il muso da "Bella e la Bestia". Della bestia, naturalmente.
Il gigante e la bambina riemergono dieci minuti dopo, chiedo delucidazioni, la bestia risponde, in inglese, che me le darà Arianna. La quale è così presa da quello che dobbiamo fare dopo che mi afferra la mano e mi trascina "dove lei sa dove dobbiamo andare". All'infermiera che provvede al bendaggio spiega ancora una volta come si è infortunata: "Al Wildpark. Conosci?" "Sì." "Ecco, dove c'è il nanetto di legno. Lì. Lo sai?" "Mah, ci sono stata una volta." "Io tante. Col papi. La mamma non le piacciono "i cinghialoni" -in italiano-" "Che brava quante lingue conosci?" "Tedesco, italiano e un pò di Russo...." "Russo?" "Sì -fa la ganassa- la mia migliore amica è russa." "Chi è?" "La Anastasia." "E'il nome di una principessina!" "Lo so, lo so però quella è morta...vuoi che ti canti una canzone?" "Sì, la sai?" "Certo! E attacca: Rascvetali jabloni i grushi,
Poplyli tumany nad rekoj,Vyhodila na bereg Katjusha,Na vysokij bereg na krutoj...

Vedi i vantaggi di non sapersela cavare da genitori? E' così che i bimbi crescono...davvero!

27 maggio 2011

Kolumba vola alto

...Semplicemente il più bel museo della Renania Westfalia!



La cosa impressionante è che tutto in quel museo è un pezzo da museo. La serratura del cancello del giardino come le sculture moderne come l'abside della chiesa gotica come le rovine della basilica romana come le finestre quadro sulla città come la cattedrale di Colonia riquadrata dalle finestre come i sassolini sferici e candidi delle aiole come il portaombrelli come le lampade della reading room come la lunga passerella in legno  come le scale che salgono verso l'alto come i disegni strazianti di uomini malati. Risucchiati dalle macchine mediche che li tengono in vita. Un Cristo crocefisso irrigidito dalla sofferenza e dalle forme gotiche li veglia...
Ah, l'architetto è Peter Zumthor, svizzero.


Gli altri musei:
http://www.inselhombroich.de/tour.htm
http://www.wallraf.museum/start_e.php
http://www.museum-folkwang.de/

23 maggio 2011

Non so se ti adatterai

Profumo di rientro. Aria di rientro. Puzza di rientro. 
Oggi sono partiti i miei ospiti. Gli ultimi qui a Dusseldorf. Ora, davvero, si comincia a impacchettare e a preparare lo sbarco in Italia. Che sembra un allunaggio.
Almeno, a quanto mi dicono quelli, molti, che mi trovano tanto, ma tanto, ma tanto bene qua. Così bene che non mancano mai occasione per dirmelo: "Vedrai che farai fatica, a rientrare."
Sarà. Mi concentro sulle positività. In Italia ho una casa, una casa mia intendo; i miei nipoti, che adoro e che voglio vedere crescere; la mia famiglia; i miei amici; la possibilità di ricominciare il mio lavoro.
Si impara a concentrarsi sulle cose concretamente positive, da migrante!

18 maggio 2011

La solita routine

Mi accorgo che Ari cresce anche da cose così. Oggi, mercoledì, all'uscita dall'asilo mi chiede il donut. Di solito me lo ricordo io di ricordarglielo. Che è mercoledì, giorno di wandertag, giorno in cui esce prima dall'asilo e c'è tempo per andare da Kamps a comprare il perlen donut.

La nostra settimana scivola tranquilla e veloce tra appuntamenti e riti fissi. Il lunedì, incontro con le mamme d'Italia, uscita dall'asilo alle 15; martedì giorno pieno fino alle 15.45, la sera la mamma va a yoga; mercoledì wandertag che significa che i bimbi vanno in foresta e pranzano al sacco. E' uno dei momenti prediletti di Arianna. Si esce alle 15 e insieme si va a comprare il donut; giovedì lezione di violino, si esce alle 15; fino ad Aprile il martedì c'era la lezione di pattinaggio e, fino a gennaio, pure la ritmica musicale il sabato mattina e l'atletica il venerdì pomeriggio...Ma adesso Ari comincia anche a "stare" a casa relativamente tranquilla. Dio, tranquilla...un'ora a fare qualcosa senza coinvolgerti o rivoltare tutta la casa -in genere gioca con tutti i giocattoli a disposizione- è ancora un obiettivo lontano.
Però si sta avvicinando. Del resto cosa aspettarsi da una bambina che ha cominciato a gattonare alla fine del quinto mese? Neanche iniziato lo svezzamento. Mo suocero ha dovuto recintare il giardino che si era d'autunno e Ari usciva di casa, usciva dal giardino e si arrampicava fino all'orto, a metà collina.
E quando la tenevi in braccio o sulle spalle ti spronava come un cavallo. Vai! Ma anche in gravidanza non mi riusciva di stare ferma e, ora che ci penso, della bella valle dove è stata concepita ricordo ancora gli stambecchi che saltavano da una macchia di neve all'altra, da un versante all'altro... imprinting?

16 maggio 2011

Düsseldorf Marathon. Back stage

Inizialmente era il Mamme d'Italia team. Poi sembrava che non ci fossero quattro candidate. Eravamo rimaste in tre, poi due. Poi la terza del gruppo ci ha richiamato per far parte di un altro team, sempre italiano. La mia socia ha desistito, troppi impegni e poco tempo per allenarsi. E ci siamo trovate di nuovo in quattro. Tre mamme d'Italia.... e una futura mamma d'Italia.
Cambio di logo: Sorelle d'Italia. 
Martha ha creato le uniformi. Interamente frutto delle sue manine. Un pò di suspance per il posizionamento del logo. Che doveva coprire la schiena. Però oscurava  il cartello "Staffel". Abbassare! Abbassato. 
Uhm..forse troppo basso. No, ve lo immaginate un commento tipo "Italiane bunga bunga?". Che se sei in patria replichi vivacemente, ma qui...girano i cabasisi come pale eoliche ma che gli dici: " Meglio di voi brutti copioni?" Dai! Copiare la tesi sarà pure sconveniente, però al confronto è la colpa di uno scolaretto discolo contro i capi d'imputazione di Al Capone. Tra l'altro il loro "campione" si è pure dimesso. 


Poi ci siamo trovate il venerdì per la prova generale. E tutte e quattro insieme, di tricolore vestite...ah,come eravamo belle! Pure il lato b, ci guadagnava!


 Cheek to cheek!

1.02

Domenica 9 maggio Dusseldorf Marathon. Alle 8.45 sono già all'area di partenza. Sole accecante, mare di gente. Parcheggio la bicicletta. Sono tesa. Martha, la numero 2, mi chiama che hanno perso il treno e sono in ritardo. Argh. Dove lascio lo zaino? Dall'altoparlante cominciano a chiamare le squadre della staffetta. Un tipo vicino a me si sta allacciando le scarpe. Mi avvicino, titubante: "Do you speak English?"."A bit. Any problem?". "I do not know where to put my backpak, my partner is late"... "Martha?"..."Sì, Martha...ma, la conosci?". 


E il tipo che mi è capitato a tiro, tra 2.700 persone che come me corrono la prima tappa della staffetta, e migliaia di altri, tra corridori, amici, parenti, incaricati è proprio il compagno del marito di Martha! Mai visto prima. Giuro. Lasciamo gli zaini a sua moglie. Ancora incredula raggiungo con lui la dirittura di partenza. Lo sparo (sì, lo sparo!) e via. Si comincia.


Ecco i commenti al passaggio, io in tenuta tricolore come da foto di copertina:


*Viva l'Italia (5). 
*Bella Italia (plurimi). 
*Abbasso Berluskoni,viva l'Italien (1 -accento Sturmtruppen) 
*Bella italiana (1) 
*Forza azzurri (1- un bambino) 
*Que viva Mexico! (1) - confusione sulla bandiera 

*Dolce Italia (1)


La foto all'arrivo della mia tappa:
Stanca, ma felice...

Pausa Iso(tonica). Con le birre che girano qui devo proprio bere quei drink per sportivi duri e depressi?:


"Cucco" alla Kneipe -e che cucco! Ex elicotterista bello ciucco :


Arrivo tutte insieme, appassionatamente, baci e abbracci:


Grazie alla Vince e ad Anto e Elisa. Tutte e tre presenti e pure irreprensibilmente eleganti.
Grazie particolare a Marti e Maspy che: si sono spupazzati Ari la sera prima; sono venuti, puntuali, con le tre bimbe al mio arrivo,all'arrivo di Martha, di Monika, di Daniela; hanno fatto tutte le foto; portato gli zaini; brindato con tutti i compagni e amici incontrati per strada...
Grandi supporter!


PS: 1.02 del titolo è il mio tempo di percorrenza. Qualcosa di più che in allenamento, ma...sono felice lo stesso! 

15 maggio 2011

Fatta!

A dicembre del 2010 mi sono ripromessa di lasciare Dusseldorf con un segno forte. Un evento simbolico, testimone insieme dell'avvenuta appartenenza alla città e dell'addio/avvio di un nuovo capitolo del libro della vita (la mia vita).
Detto, fatto.
Che non è che succede spesso nella vita (nella mia vita).

Alla Dusseldorf Marathon 2011 c'eravamo anche noi. Le sorelle d'Italia. Pure piazzate benino, in 4 ore e 42minuti! Questo post s'imponeva come commento alla foto di copertina. Seguiranno i racconti sui momenti topici. Bis Gleich!


I No che aiutano a vivere

Come lo sanno dire loro...nessuno. Che poi il bisillabo è simbolo condensato del potere. Fateci caso. La prima parolina che i bambini -tutti i bambini sia di qui che di là delle Alpi- tentano di usare è: "no", anzi: "NO".


La dici e già ti senti grande!


Il no in Italia è farlocco. Spesso è un: "Nooo!" oppure: "No, no,no...cioè". In Germania è semplice, quadrato. Un mattone. "No.". Detto così, come un "sì." Tranquillo. Senza esclamazioni, senza tensioni, senza recriminazioni. Spesso senza niente di personale. Se proprio si chiede perché segue spiegazione logica alla negazione di prestazione di un servizio, tanto per fare un esempio. All'inizio la spiegazione la chiedi....Condizionato dalle esperienze in patria dove tutto è riarrangiabile, figurati un no. Dopo qualche tempo impari a fidarti. Quel "No." piano, semplice e definitivo è...vero.


Tempo fa mi chiama un'amica, tra l'altro pure tedesca di nascita e passaporto, ma in Italia da quel mò. Ha intrapreso una nuova attività e quel giorno doveva telefonare a un cliente per comunicargli che non poteva fare fronte agli impegni presi, causa forza maggiore. "Non si può dire di no, occorre trovare una buona scusa, siamo solo agli inizi!". Che approccio strano. Siccome sei agli inizi inventi una fandonia, con il rischio che venga intuita, senza pensare che potrebbe pure rivelarsi controproducente. Perché non raccontare semplicemente quello che è successo, sottolineando che la propria politica è massima trasparenza e si è pronti a fornire uno sconto per il disagio...o quant'altro?


Insomma qui impari che il no esiste (orari dei supermercati, degli uffici, disponibilità delle persone, competenze...) come dato di fatto. E dove c'è il no c'è sempre un si. E ti adatti. Alla fine la bilancia è in pareggio. Se arrivi oltre il quarto d'ora dal dentista non t'incazzi e pensi sia razzista quando ti dice no, mi spiace, mostrandoti l'agenda fitta di appuntamenti e ringrazi sentitamente se invece ce la fanno lo stesso...


Sembra strano ma si vive, bene, con i "No."

10 maggio 2011

Finalmente soli

Ahhh....Oggi c'è in visita la migliore compagnetta di Ari, la bionda e affascinante Nastasia. Quindi la mamma è libera di fare quello che crede, visto che le due hanno altro da fare e da dirsi. Che il fatto di non parlare neppure la stesa lingua, io e la prole, in questi casi è un bel passaporto di indipendenza. Per lei. Già me la immagino:" Tanto mia mamma non capisce!", "Lei non parla tedesco", "Vuoi sentire come parla male la mia mamma?"...
Eh,eh. Piccole vipere crescono.
E finalmente mi posso dedicare al mio blog. Che è un attimo non scrivere per giorni! Basta vivere un pò più intensamene e...A Pasqua il black out mediatico è stato quasi totale, causa perdita della SIM italiana, collegamenti Internet difficoltosi e, soprattutto, tanto lavoro manuale in casa nuova!

Ecco, appena messa alla scrivania e arrivano le due con la richiesta di vedere un DVD. E che DVD! Le Winx! Un'altro successo del made in Italy.. Eh, cosa sappiamo esportare di bello e sano della nostra grande patria!

2 maggio 2011

E l'Osterhase decise di attraversare le Alpi



Pasqua in Italia. In macchina, prima timida prova di trasloco. A parte la prima tranche del viaggio; Arianna dopo 10 minuti, su 6 ore di viaggio previste, ha dichiarato un mal di testa imbattibile...A parte, dicevo, direi che è andato tutto bene. Arrivo in patria incoraggiante, cantando felici "Il gatto e la volpe" di Bennato incuranti delle code dei frontalieri a Chiasso e dei pendolari sulla A4...

Appena messo i piedi fuori dall'auto Ari annuncia ai cuginetti l'arrivo imminente dell'Osterhase. Il coniglietto pasquale. La tradizione, pare, provenga dall'Alsazia. L'effervescente roditore dissemina uova benauguranti per casa o nel giardino e i bimbi tedeschi la mattina di Pasqua si dedicano gongolanti alla caccia al tesoro. I bimbi tedeschi. Gli italiani mangiano le uova di cioccolato, si baloccano per pochi minuti con orripilanti sorprese in plastica made in China e morta lì.
Questo delle diverse ricorrenze e dei diversi riti è un pò un problema del biculturalismo. Per ogni festività occorre decidere se omologarsi (esempio concreto: san Martino e l'esposizione degli stivali per ottenere dolcetti) o se lavorare per sostituzione ( San Nikolaus il 6 dicembre viene sostituito in casanostra da Santa Lucia il 13, a Bergamo tradizione molto sentita... e ora Ari è probabilmente l'unica bimba del Nord Reno Westfalia ad essere allietata dalla visita della povera cieca).
Spiego che l'Osterhase è un coniglio, e come tale si stancherebbe troppo a valicare le Alpi. Le abbiamo giusto passate da poche ore, conto sulla memoria ancora vivida delle impervie cime innevate. Pare che funzioni. Fiuuu! Penso.
Giusto il sabato precedente Pasqua ci rechiamo al vicino maneggio per prenotare una lezione. Incontro fortuito con mamma tedesca, pure insegnante di lingue. Si attacca bottone, si passa alla presentazione della rispettiva prole. Si incita la prole a dialogare in tedesco. E quale argomento diventa oggetto della conversazione?: "Ce la farà l'Osterhase ad attraversare le Alpi?". Risposta secca della novenne teutonica: "Sono quattro anni che viviamo in Italia e ce l'ha sempre fatta!". Arghh...Penso.

Come è andata a finire: Pasqua da mamma. La chiamo, la invito a preparare 3/4 uova sode e a nasconderle per il giardino, impacchettare corrispettivi 3/4 regalucci. Sbuffa un pò ma si piega alla ragion di Stato e ...l'Osterhase viene celebrato degnamente anche a Scanzorosciate, Bergamo.

Vedremo se l'anno prossimo circolerà ancora a disseminare uova o ce lo cucineremo in fricassea con buona pace di tutti.