C'è da invidiarle, le donne sposate di
una volta. Almeno loro avevano due appigli forti per mandare avanti i
loro matrimoni a tutti i costi. Uno, immanente: la dipendenza
economica. In un mondo dove la divisione a metà dei doveri di
spuppamento dei pargoli era al di là da venire, una donna con figli
manco poteva immaginarlo un lavoro.
L'altro appiglio era trascendente,
religioso. Il matrimonio è sacramento sacro e l'uomo non sciolga
ciò che Dio ha unito. Quindi ragazze, su la greppia e giù col
groppone a testa bassa.
Che poi acclariamo: gli stessi mariti e
padri erano a loro modo contenti di avere una famigliona ubertosa di
bimbi e nipoti. Alla fine almeno, quando a testosterone minimo
s'innalzava la vocazione patriarcale e la disponibilità a passare il
proprio tempo in famiglia. Si apprezzavano le case comode e i pasti
caldi e abbondanti.
Se guardo indietro, ai miei genitori,
ai miei zii, lo schema era sempre quello. Ci si sposava per abbaglio
di gioventù, si procreava, illo schizzava di qua e di là tra
bravate di amici e accoglienti braccia clandestine per una ventina
d'anni; illa piangeva, minacciava, ricattava, soprattutto si
lamentava...però resisteva. Se tradiva stava bella zitta e quatta, e
comunque lo faceva per vendetta mica per accrescere l'autostima o per
mollare tutto e ricominciare una nuova vita. Poi, passata la boa
degli anta, la seconda boa degli anta, illo si chetava; illa
si ringalluzziva. Illo diventava buono, nostalgico e pure
un po' piagnone; illa con tutta quella rabbia repressa in
corpo, dura come il silicio e, a volte, cattiva come il peccato.
Come contropartita, a onor di verità,
nessuna delle mie zie o mia madre han mai patito di deprivazioni
materiali o di rivendicazioni in tal senso. Illi erano
consapevoli di aver la famiglia sulle spalle, e se illo
viveva nell'agio, mogli e bambini vivevano nell'agio.
Questo una volta. Fino agli anni '70
dello scorso secolo, per tentare una data. E oggi? Oggi sarebbe più
o meno la stessa cosa. Sta sommamente alle donne il compito di
“salvaguardare l'unione”, “difendere il matrimonio”, “credere
nella coppia”, “tenere unita la famiglia”. Mica frasi a
vanvera, tutte cose che si sentono in giro e si leggono sulle testate
femminili, tra un consiglio per gli acquisti da zoccola di lusso e un
articolo su come migliorare la propria fellatio.
Lo fanno, le donne e, a mio parere di donna matura, spesso fanno bene. Col senso di poi.
Qualcuna, poche, avrà la riconoscenza del marito.
Tutte, a differenza delle loro ave, non
potranno più contare sulla solida, stolta, serenizzante certezza di
doverlo fare per cause di forza maggiore.