Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

11 aprile 2013

Non lo fo per scelta mia...

C'è da invidiarle, le donne sposate di una volta. Almeno loro avevano due appigli forti per mandare avanti i loro matrimoni a tutti i costi. Uno, immanente: la dipendenza economica. In un mondo dove la divisione a metà dei doveri di spuppamento dei pargoli era al di là da venire, una donna con figli manco poteva immaginarlo un lavoro.

L'altro appiglio era trascendente, religioso. Il matrimonio è sacramento sacro e l'uomo non sciolga ciò che Dio ha unito. Quindi ragazze, su la greppia e giù col groppone a testa bassa.

Che poi acclariamo: gli stessi mariti e padri erano a loro modo contenti di avere una famigliona ubertosa di bimbi e nipoti. Alla fine almeno, quando a testosterone minimo s'innalzava la vocazione patriarcale e la disponibilità a passare il proprio tempo in famiglia. Si apprezzavano le case comode e i pasti caldi e abbondanti.

Se guardo indietro, ai miei genitori, ai miei zii, lo schema era sempre quello. Ci si sposava per abbaglio di gioventù, si procreava, illo schizzava di qua e di là tra bravate di amici e accoglienti braccia clandestine per una ventina d'anni; illa piangeva, minacciava, ricattava, soprattutto si lamentava...però resisteva. Se tradiva stava bella zitta e quatta, e comunque lo faceva per vendetta mica per accrescere l'autostima o per mollare tutto e ricominciare una nuova vita. Poi, passata la boa degli anta, la seconda boa degli anta, illo si chetava; illa si ringalluzziva. Illo diventava buono, nostalgico e pure un po' piagnone; illa con tutta quella rabbia repressa in corpo, dura come il silicio e, a volte, cattiva come il peccato.

Come contropartita, a onor di verità, nessuna delle mie zie o mia madre han mai patito di deprivazioni materiali o di rivendicazioni in tal senso. Illi erano consapevoli di aver la famiglia sulle spalle, e se illo viveva nell'agio, mogli e bambini vivevano nell'agio.

Questo una volta. Fino agli anni '70 dello scorso secolo, per tentare una data. E oggi? Oggi sarebbe più o meno la stessa cosa. Sta sommamente alle donne il compito di “salvaguardare l'unione”, “difendere il matrimonio”, “credere nella coppia”, “tenere unita la famiglia”. Mica frasi a vanvera, tutte cose che si sentono in giro e si leggono sulle testate femminili, tra un consiglio per gli acquisti da zoccola di lusso e un articolo su come migliorare la propria fellatio.

Lo fanno, le donne e, a mio parere di donna matura, spesso fanno bene. Col senso di poi.
Qualcuna, poche, avrà la riconoscenza del marito.
Tutte, a differenza delle loro ave, non potranno più contare sulla solida, stolta, serenizzante certezza di doverlo fare per cause di forza maggiore.

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