Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

24 luglio 2011

Due cose Due...

Ping Pong a Düsseldorf  per il we- inciso: che bello scrivo da una tastiera tedesca, dotata di Ü!- Venerdi` si chiudeva l`asilo e ci tenevo Ari salutasse le sue compagne che non rivedra` tanto facilmente...
Ammetto che rientrare nel paesaggio ordinato, che si urbanizza gradualmente senza mai abbandonare la presenza di piante e fiori, e`stato serenizzante.
Un piccolo stringimento al cuore quando abbiamo imboccato la via di casa....svoltando un poco prima per raggiungere la gentile amica ospitante.
Il giorno dopo neppure mi ha infastidito l ária pungente....meglio, non subito.

Pero` poi...dal commercialista ho chiesto un caffe` ...delusione cocente all`árrivo della consueta broda schiumata...Il desiderio di un espresso mi ha tormentato tutto il giorno...
E poi, oggi ancora piu` di ieri, ma che e` sto tempo bigio e piovoso, ma dov`e` l`estate, ma come si fa a vivere senza estate?

21 luglio 2011

Bilinguismo yes, pota!

L'altro giorno parlavo al telefono con un'amica e raccontavo che, tra le cose perdute nel rientro in Patria, c'era il bilinguismo. A Ddorf molti bambini adoperano quotidinamente almeno due lingue. Perchè sono molti i matrimoni misti, molti gli stranieri, perchè la città è vicinissima ai confini con Olanda e Belgio, il Belgio Valdese dove si parla francese...

Ari deve aver ascoltato e ieri all'uscita dal CRE mi aggiorna che anche qui i bambini parlano due lingue. Davvero? Mi ringalluzzisco io.
Intanto attraversiamo il mercato, passando accanto a una signora che sbraita a un'altra, a distanza siderale: "So che, che dedrè a chel del Pes!"

"Ecco, senti?", mi dice Ari, "che non è litagliano, è l'altra lingua."

Ebbeh, che si pretendeva dal CRE di Almè?

15 luglio 2011

Le Frau del CRE.

Installazione nella nuova casa e intrattenimento estivo di Arianna non sono compatibili. Fortuna che esistono i CRE. Acronimo di non so che, ma suona come il Fronte di Liberazione Mamme Assediate.
Quello che ha accettato Ari da subito è un CRE legato alle piscine locali, dignitose e non particolarmente pacchiane nei gonfiabili e nei giochi d'acqua a disposizione dei bimbi affamati di esperienza balneare.
Con 145 euro bisettimanali, pranzo incluso, si ha la bimba in piscina con gruppo di coetanei, nella fattispecie soprattutto maschi -si sa devono scalmanarsi, e io mattinate tranquille a gestir pratiche e "spaccare" scatole. L'insermento al CRE è stato rapido. Ci ha accolto una vigorosa trentenne, abbronzata, dalla pelle liscia, bagliori bronzei, un corto peplo bianco fermato in vita da una cinturetta metallica. Calzoncini neri attillatissimi; ai piedi, con smalto luminescente, infradito trasparenti. La Raffaella ha, da subito, preso Arianna per le spalle e, mentre illustrava l'avvincente programma del CRE, ha ordinato i ragazzetti del gruppo Bimbolandia, quello di Ari, come si fa coi faldoni. Afferrato saldamente il destinato l'ha infilato preciso tra i due, quello precedente e il susseguente. Così, palpandoli ben bene, ha organizzato tutti i bimbi, in fila per tre.
Ho dato un occhio ad Ari, così poco avvezza alle mani delle insegnanti; non sembrava particolarmente scossa. Anzi. Ha preso la borsa e si è docilmente lasciata mettere in fila.
Oggi però che è il 4° giorno, mi ha detto: "Certo che le Frau del CRE sono tutte diverse dalle altre Frau!"

E penso ai piedi della Raffaella e a quelli delle Frau, piedoni lunghi e pallidi, nei sandaloni comodi di forma incerta, le unghie spesse color pergamena, le vene azzurrine in rilievo, che si allungano sul collo e poi sulla caviglia. Eh sì, le altre Frau sono tutte diverse.

14 luglio 2011

Trasloco, atto primo.

Il giorno fatidico. Comincia con la pulizia della cucina io e Mustafosca, che poi mica si chiama così ma è il suo cognome macedone e...con questo nome la conosco. Lei è la cognata della signora che faceva le pulizie al primo asilo di Arianna, in Davidstr. L'unica che mi sorrideva sempre quando la incontravo sul 712, accompagnando o venendo a prendere Ari. A lei chiesi se poteva venire da me a darmi una mano...lo feci a gesti e a disegnini, ma capì. E io capii che lei non poteva e che mi avrebbe fatto arrivare la cognata. E Mustafosca arrivò, quietamente si fermò. Per carità, non è un fulmine di guerra e a volte è un pò svagata. Ma ha qualità umane e poi è affidabile. A me basta. Poi pulisce meglio di quanto faccio io anche se peggio di quello che mi piacerebbe fosse fatto.
Divago. L'ultimo giorno in Simrock è stato memorabile. Su e giù da quelle scale. Svuotare una casa è impossibile. Resta sempre qualcosa. Ieri ho fatto il riassunto: le mie adorate piante d'arredamento, tutte scampate ad altri traslochi, di amici. Il lungo ramo che fungeva da icona beneagurante sulla spalliera del letto, rubato in foresta dopo che un temporale epico aveva sfrondato le cime degli alberi di mezza città. Un ometto dimenticato sui tiranti per le tende in soggiorno. Un sacchetto di bottiglie vuote scordato appoggiato in cucina. L'asta in legno dell'armadio di Arianna, che è stato un bel numero sostituire adattando un manico di scopa...Un paio di portavasi da balcone, i gessetti di Ari, il suo ritratto sul muro.
Alle 16.30 arrivano gli operai, il magazziniere della Toshiba e un suo scagnozzo. 15euro l'ora, pochi sporchi e subito. Anche nella corretta Germania il nero è più apprezzato di quanto si possa imaginare.
Puntuale anche il trasportatore, amico dell'amico dell'amica, " I miei rispetti signora!", accento siciliano, "Mi chiamo Catania, ma non sono di Catania..." E ammicca. Chissà perché. Lui 1100 euro, sempre black. 3.000 in chiaro avevamo pagato -meglio, la ditta- per il trasloco in andata.
Alle 18.30 è tutto a bordo, compresa una cassa di attrezzi da giardino del condominio. Che per i tedeschi è peggio che far sparire un carico di coca ai narcotrafficanti. Immagino la faccia della Grunewald al nunzio! Terrea.
Alle 19 arriva Luebke, il padrone di casa. Controlla velocemente, nemmeno fa un plissè quando accenno a uno sconto riscaldamento per avergli procurato nuovi acquirenti. Una cosa è certa. La generosità non circola copiosa in questi lidi. Però è in auge la correttezza. Se c'è un regolamento scritto a far da riferimento...se no, ogni scherzo vale.
Via, alle 19.30 siamo fuori di casa. Un ultimo sguardo all'entrata porta. Mi mancherà la mia bella casetta, dalle stanze grandi e comode, ognuna con una piccola sorpresa a renderla caratteristica, e le finestre sui verdi grandi alberi ...