Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

6 settembre 2012

Grazie a voi, ci siamo noi.

Questo post è dedicato a quelle donne che, grazie alle loro storture emotive diventano super-mamme. Cioè: tendono a fare figli e a farne tanti.

Perché diciamolo subito: se sei una normodotata emotiva nella vita al massimo ne reggi uno, di figlio. Due se la fortuna ti ha arriso e hai un compagno supportivo e sveglio e  buonlavoromunito e tu, al contrario, hai un lavoricchio così così che a lasciarlo per qualche anno non ti strappi le vesti.

In -quasi- tutti i casi contrari, via, francamente la vita in famiglia e per la famiglia è una vita da border line.
Invece, per fortuna nostra -se no molti di noi non sarebbero qua a parlarne, il mondo è pieno di persone alla ricerca di una compensazione, una consolazione, una missione. Qualcosa di così necessitante da non lasciare spazio ad ansie e angosce. E che c'è di più necessitante di un figlio? Due figli, tre figli. Meglio: quattro.

Sul red carpet del sacrificio muliebre una vera star è: la sciroccata.

La sciroccata è sempre volta all'interpretazione aperta e positiva. Cangiante come il colore del mare, trova comunque giustificazione per ogni tipo di comportamento in ogni tipo di situazione. Comportamento suo, dei figli, dell'uomo con cui li fa. Il quale, è un esempio, se ne va con una, ma poi torna, e la sciroccata lascia la porta aperta, poi se ne va di nuovo e trova un'altra e lei diventa amica della coppia, poi lui ha un altro figlio, da un'altra però, e lei l'accetta che occorre evitare di creare ulteriori conflittualità ai ragazzi, poi è lei che incappa in un nuovo compagno e come privarlo della gioia di essere padre ci fa subito un altro figlio e...via così. Le sciroccate se la raccontano sempre. Pure bene, un giusto mix tra approccio sorprendente e ingenuità. Sono le Marilyn Monroe del panorama "donne sull'orlo di un esaurimento di nervi".
Dio, un po' irritano per la loro assenza direzionale, poi ti chiedi se non hanno ragione quando affermano: "Ma come puoi dirigere la vita che è tanto più grande e forte di noi..."

Aspetto fisico: da insignificanti a carine, tendenzialmente magre, cultura medio alta, grande compliance, ottime ascoltatrici, divoratrici di libri d'argomento psicologico.

Le oblate. Il nome l'ha suggerito un'amica a proposito di una nostra comune amica. Per oblazione si intende la rinuncia a sé per dedicare ogni energia a uno scopo altro.

 Le oblate si dedicano anima e corpo alla loro famiglia. Si riconoscono fisicamente per il loro aspetto vistosamente rinunciato. O sono eccessivamente magre o eccessivamente grasse. Niente smalto, poco trucco, tacchi niet!, vestito sciatto...e difficilmente cambiano look. A vederle ti aspetti come minimo una certa sciatteria anche nel resto delle loro vite e che so, compagni psicotici, brutti, case raccogliticce. Invece no, affatto. E il contrasto è proprio qui. Le loro case sono curate, sprizzano gusto e creatività. Le oblate dedicano tempo e attenzione maniacali alla scelta di tutto ciò che riguarda i figli, la famiglia.

Se avevano un' attività professionale, l'hanno interrotta, ma sono colte...preparate. Le oblate sono cattoliche, naturalmente, ma anche no. Che la categoria è trasversale. Interessanti i loro mariti...Più gradevoli, anche esteticamente, delle mogli a conoscerli viene spontaneo chiederti: "Ma come ha fatto a finire con questa qua..."
La risposta è lì che ci guarda: tutta la dedizione femminile al loro servizio, e senza nessun rischio di sciopero!
Va detto che le oblate passano dall'essere cortesissime ad attacchi di aggressività verbale. Sclerano, magari per un nonnulla, poi si chetano, muovendosi con fare intimidito come i pappagalli sul trespolo. Che tutta 'sta dedizione un po' costa...

La terza categoria è rappresentata dalle stercorare.

Queste mangiano merda dalla mattina alla sera. E il bello è che non se ne accorgono. Ad essere giusti, tutti, o almeno tutte, in una situazione di coppia con figli qualche palata di cacca ce la ingoiamo. Non c'è verso. Ma il mondo si divide in due: chi capisce la differenza con il cioccolato e chi no. Le stercorare no. Non la capiscono. Vengono strattonate dai loro mariti e dai figli e loro niente. Lì. Ferme. Incuranti. A continuare a stirar camicie e spignattar brasati, prendere a scuola i bambini...
Le stercorare non hanno entusiasmi, passioni, vivacità. Stanno, incolori. In genere non è facile costruirci dei rapporti amicali che...non gliene frega nulla, a meno che non stiano cercando un uomo. Con la loro capacità di farsi martoriare, a fronte di una buona dose di dedizione e la totale assenza di atteggiamento critico, spesso hanno fortuna. Sono compagne buone a tutto.

Le donne delle tre categorie hanno una caratteristica in comune: si accontentano. La sciroccata se la racconta, l'oblata sublima, la stercorara ingolla...

A dimostrazione che la vita non sempre è nelle mani di ambiziosi incontentabili.



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