Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

2 giugno 2013

La grande bellezza.

Fuori le tette!

Visto la Grande Bellezza di Sorrentino. 
A parte qualche dubbio elementare, nel senso di elementi basici ... Tipo, uno: come fa un 65enne come il Jep Gambardella impersonato da Servillo a reggere un ritmo da movida madrilena senza fare un plissè.
Due: come fa un pubblicista, ex scrittore come, appunto, il Jep Gambardella a permettersi quello stile di vita, con appartamento fronte Colosseo. Forse spaccia droga? che con articoli e post a Roma neanche un garage in periferia ti mantieni. Lo so che uno potrebbe dire, ma via è' un film. Ma se in quel film il protagonista fosse, mettiamo, un metalmeccanico della Breda, o un libraio di provincia, tanto per pescare in ambiti equireddito, il contrasto tra stipendio presunto e tenore di vita sarebbe tanto marchiano da rendere la storia completamente in-credibile. Molti ancora non lo sanno o non l'hanno capito che ormai da anni pubblicisti, giornalisti, pubblicitari, fotografi non portano a casa neanche la michetta.  Altro che feste carnascialesche e abiti costosi alle amichette sculettanti.
Tre, ed è il dubbio dei dubbi: mica è tanto chiara la decadenza morale di cui tutti parlano a sproposito della pellicola, ad esempio La Stampa:
 "Dame dell’alta società, parvenu, politici, criminali d’alto bordo, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti tessono trame di rapporti inconsistenti, fagocitati in una babilonia disperata che si agita nei palazzi antichi, le ville sterminate, le terrazze più belle della città. Ci sono dentro tutti. E non ci fanno una bella figura. Jep Gambardella, 65 anni, scrittore e giornalista, dolente e disincantato, gli occhi perennemente annacquati di gin tonic, assiste a questa sfilata di un’umanità vacua e disfatta, potente e deprimente. Tutta la fatica della vita, travestita da capzioso, distratto divertimento. 
Un’atonia morale da far venire le vertigini. E lì dietro, Roma, in estate. Bellissima e indifferente. Come una diva morta"


Bagasce e papere
A parte che Gambardella non beve gin tonic ... è vero che frequenta feste kitsch, con sequel di zoccolone e cocaina, ma ha un ottimo lavoro, per un'ottima rivista rivolta a lettori colti e raffinati, diretta da una direttrice brava e pure umana che lo stima; può contare su amici fidati di lunga data (è benvoluto persino dalla sua colf!); è sano malgrado le gozzoviglie; vive nel lusso in un città dal decor sontuoso e barocco e comunque, nel film, sempre magnifica; si interroga sul senso della vita e della bellezza - mica su come truffare il prossimo, arrangiare il mutuo a fine mese o fare le scarpe al collega; a un certo punto si accompagna con una donna giovane e affettuosa che ricompensa con generosità disinteressata, attenzioni e riconoscenza. A 65 anni suonati deve solo pensare a come liberarsi dalle donne tante gliene girano attorno, e questa francamente... 
Ma quale "atonia morale"!
Pupe e papponi.
La Roma delle feste è assimilabile, paro paro. alla Parigi della Belle Epoque, con le solite escort/cocottes disposte a tutto pur di assecondare signori maturi, spettacoli e tableau vivant di dubbio gusto, signore in vena di stordimenti da oppio o assenzio, giovani di buona famiglia dissoluti e/o disperati, artisti eccessivi probabilmente pervertiti. Via, niente di nuovo sotto il sole, niente che abbia impedito a grandi artisti di esprimersi attingendo all'humus fecondo della degradazione, ai benpensanti di scandalizzarsi e a chi, invece, s'alza presto la mattina di lavorare per il miglioramento del mondo e della società.


Anche oggi ho raggiunto il fondo.

Dopo.
Grazie al grande Toulouse Lautrec per le iconografie, grande anche quando si abbassava cotanto:http://www.archiviocaltari.it/2011/04/04/merde-dartiste/




Nessun commento:

Posta un commento