Io e la
mamma tedesca della scuola di Ari stiamo diventando amiche. Prima l'interesse mio per la
lingua, poi le bimbe che vanno d'accordo tra loro, la sua grande è
persino diventata la baby sitter di Ari quando vado a yoga...
Quest'anno lei ha perso il
padre. Io la mamma. Viviamo di emozioni condivisibili. Oggi vado a
ritirare da lei la Ari, che non sta bene, non ancora e uffa 'sti virus
malefici... una settimana di arresti domiciliari...ma questa è un
altra storia.
Funf minuten di gioco richiedono le
bimbe a gran voce. "Drei!" Rispondo io secca. Io, poi.
E via, ci sediamo in tinello, io e la Iris. Chiedo
di sua mamma, ora vedova, lei di mio papà, ora vedovo...mi mostra le foto
di suo padre, dagli anni '60 in avanti, un omone grande e sorridente,
accanto una moglie austera.
Ecco le
cartoline di condoglianze, tanto diverse dalle nostre...Le loro, tedesche, sono serene,
gioiose...di solito riportano immagini di un elemento naturale, il
torrente, gli alberi... metafora dei cicli della
vita...A volte qualche strofa poetica ispirata al tema della nuova esistenza.
Tutto in colori chiari, primaverili...Parte il mio elogio sperticato.
Anche solo i colori, dico, da noi siamo ancora ai tetri
paludamenti barocchi, viola e nero, marrone sangue
rappreso per i più up to date... mi blocco che la vedo trastullarsi con una immaginetta, un po' titubante me la mostra. Nooo!
Il classico santino dei morti, con il volto sorridente del defunto in
b/n, un po' sgranato che è un ingrandimento di un originale di
piccolo formato, accanto c'era la moglie ma è stata scapitozzata e
di lei resta solo una inspiegabile spalla bianca. Completano il
santino la data di nascita e di morte sotto crociazza nera: “Bella
vero? Ci ho pensato io con il fotografo di qua, adesso
mando le copie in Germania ...anche a Berlino che mio papà veniva da
lì. Eh, con la foto è meglio così ce lo ricordiamo tutti.”
E certo. Così anche per il decor funebre
avanza, purtroppo avanza, la linea della Palma.
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