Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

11 maggio 2013

Via con gli KWAIO, così mi distraggo un po'.

Basta casa se no sclero...
Meglio: “Basta postare di argomenti relativi al contestuale cantiere di ristrutturazione delle due unità abitative a me afferenti. In caso contrario temo di perdere il consueto controllo emotivo e verbale e dare origine a spiacevoli turpiloqui.”
Chiarito il concetto.

Fortuna che esistono le parrucchiere, luuuuunga vita ad esse, soprattutto se brave, poco costose e prodighe di informazioni sul paese e la collettività. Pettegolezzi, via.

Dalla mia parrucchiera staziona un'ubertosa produzione di giornali riguardanti al solito persone che mancosochisiano, di chiappa e pettorali e labbra vistosamente false. Spulciando nel vetusto portagiornali però...sbuca il notiziario di Avventure nel Mondo!

Molti sanno di cosa si tratta, meno che è una species tutta italiana.

I due fondatori di Avventure hanno fatto fortuna su alcune attitudini peculiari nostre. Trattasi, sinteticamente, di un'associazione che unisce gruppi di viaggio e li spedisce a prezzi contenuti in posti esotici. Come fa? Metti insieme un gruppo autogestito, un accompagnatore in prestazione d'opera gratuita; aggiungi un'organizzazione che declina eventuali responsabilità e garantisce giusto il coordinamento per il viaggio aereo e le indicazioni basate su esperienze precedenti. Fatto. L'elemento cardine, naturalmente, è la guida gratuita.
Uguale tra gli uguali, per il privilegio di viaggiare gratis e fare il leader, sai che spasso, deve occuparsi del:

Coordinamento tra gli iscritti, telefonate, email quant'altro.
Coordinamento con i referenti in loco.
Coordinamento con Avventure.
Decidere l'itinerario tappa per tappa.
Fornire materiale di viaggio.
Accogliere e istruire gli iscritti.
Arrangiare accomodation, ristoranti, spostamenti.
Gestire malanni e richieste, coordinare il gruppo e supervisionare il cassiere di viaggio...

Grazie a una percentuale molto alta di persone con la vocazione missionaria e una buona propensione organizzativa personale, Avventure è un successo imprenditoriale.
Tra i cadeau offerti alle guide di Avventure, per blandirli, c'è la pubblicazione dei loro viaggi. Il giornale lo leggono solo quelli che in quei viaggi ci sono stati, i loro parenti e amici più stretti e, qualche volta, i candidati allo stesso itinerario per l'anno successivo. Lo legge anche chi va dalla parrucchiera e si è stancata di “Chi” (ma solo perché non sa Chicacchiosono. Mica per la fatuità dei contenuti, badaben!)

A scuola dagli Kwaio. Così s'intitola il primo articolo. Del “gruppo Castagna” -si usa così, qui, dal nome del leader, come per lo storico gruppo vacanze Piemonte la regione d'appartenenza.

Corso accelerato per insegnare a umani tecnologizzati come imparare a vivere solo con quello che la natura ci offre. I docenti? Gli KWAIO.
Wow, promettente il sottotitolo.

Mi inoltro nella lettura, tanto la permanente della signora prima di me ha l'aria di durare ancora un bel po'.

Ronnie Butala ci disse, sarete i primi bianchi che vedranno... e il nostro Castagna, giustamente dubita. L'isola non è così irraggiungibile -cosa sono 36ore di volo al giorno d'oggi- anche se sugli Kwaio “pure in rete le informazioni sono pochissime”...

Uhm. Ne mastica di antropologia, il Castagna. Se per una conoscenza più approfondita va di Google...

Convinti che certe esagerazioni appartengano ormai alla più trita retorica pubblicitaria, come le spiagge incontaminate della Costa Smeralda, i nostri partono fiduciosi per le Isole Salomone. Gli KWAIO di montagna sono là che li aspettano.

Prima però individuano in tale Ronnie Butala il profondo conoscitore delle sue tradizioni, con il savoir faire giusto per fare in modo che l'intrusione nel microcosmo degli Kwaio sia meno traumatica possibile. Il corsivo riporta testuale l'articolo. Hanno scelto lui, non esita a confessare candidamente l'autore poco dopo, soprattutto perché è l'unico a Malaita ad avere un profilo FB e ad aver risposto al nostro messaggio (sic!)

Questi sono belli pazzerelli, penso io. Cercano info su come comportarsi con una tribù cannibale fino all'altro ieri sul Web e si affidano a FB per la ricerca della guida...

Insomma, partono, arrivano dopo un giorno e mezzo di voli a Honiara dove trovano Ronnie, o forse un parente visto che questo Ronnie è 20 chili più ciccio di quello del profilo FB, sdentato e pure pelato...Dopo un paio di altri giorni di navigazione più o meno gaia, meno che più, sono a Atori e incontrano un Kwaio di fiume che sembra una persona molto buona e gentile anche se la sua gentilezza stona con lo spadone di ebano che porta al fianco... notiamo infatti che tutti gli uomini portano chi una mazza, chi uno spadone chi un arco con frecce e non li abbandona mai!

Non gli viene il rovello del sapere il perché? Penso sempre io...

La signora prima di me ora sembra Caparezza, ma tra lei e il gruppo Castagna sono più interessata a quest'ultimo. Quindi rituffo la testa nel giornale. Gli avventurieri sono ancora in viaggio lungo un fiume alla volta di un villaggetto dove si fermeranno a dormire:

Tutto ok. L'unica rimostranza, che però non ho avuto il coraggio di rivolgere al capo, sarebbe stata relativa ai materassi in gommapiuma di cui ci avevano dotati..non asettici. Piuttosto che combattere con le pulci ho preferito dormire sopra una stuoia di bambù...

Ma cosa sono due pulci per i nostri intrepidi connazionali! Il giorno dopo infatti riprendono il barchino con una decina di portatori Kwaio di fiume -che sono tanto, ma tanto diversi dai loro cugini di montagna come vengono a scoprire subito dopo:

Durante il percorso raccontano dei fatti cruenti accaduti in quei posti: “sotto quell'albero lo scorso anno abbiamo trovato i resti di un prete ucciso e cannibalizzato...”

Precisa poi che il giovane assassino se l'è sfangata con alcune collane di shell money alla famiglia dell'ucciso, a titolo compensatorio, come previsto dalle leggi tribali (oh, se Berlu lo viene sapere e importa la legge paro-paro nel nostro sistema legislativo a posto siamo! Tutti con collanine di conchiglie, in Parlamento).

Dopo queste amene considerazioni, per nulla intimoriti (del resto lui, la guida è un armalazzo di quasi 2metri, ci tiene a sottolineare) finalmente sbarcano per arrampicarsi su per una impervia montagna, si ammazzano di fatica marciando nel fango:

la rabbia maggiore è data dal confronto con i ragazzi che ci portano gli zaini: loro zompettano a piedi nudi tra una radice e una pozzanghera senza procurarsi neppure uno schizzo sui loro abiti cenciosi...mentre noi con pedule e abbigliamento tecnico sembriamo l'orso Yoghi...

Dopo 5 ore e un collasso di uno del gruppo entrano nel villaggio. A parte che gli KWAIO sbucano dai cespugli coi corpi dipinti e armati di mazze come nelle classiche barzellette della Settimana Enigmistica, gli manca giusto l'osso intrecciato nella frangia crespa, ma quello che colpisce i nostri è che:

sono completamente nudi, solo una foglia copre le parti intime. Onestamente non pensavo di trovarli così arretrati...

Ma il Castagna ci fa o ci è? Dico, sono in viaggio da almeno una settimana e gli sembra pauca re, ha prova che questi menano, uccidono e magnano i nemici e li trova arretrati solo perché non si coprono meglio le pudenda? Rob de mat!

Con qualche problemuccio diplomatico che sfiora comunque la tragedia -alcuni guerrieri non avvisati della loro visita li sorprendono mentre mangiano empie barrette, e un paio di situazioni esilaranti - a un certo momento la donna del gruppo, l'unica, dovendo fare pipì è costretta a denudarsi completamente e ad appoggiare tutti gli indumenti su un sasso della vergogna per accucciarsi poi nel fango a urinare, i nostri riescono a rientrare fortunosamente al villaggio con i materassi pulciosi...

La fine del resoconto è assolutamente asincrona con il pathos vissuto e descritto, anche se fa parte della retorica di genere: alla fine quello che veramente conta sono le emozioni che abbiamo provato insieme, ciò che abbiamo imparato di loro e che abbiamo lasciato di noi.

Come fossero stati a Rimini in gita scolastica, insomma.

La parrucchiera Barbara mi fa segno; tocca a me. Quasi quasi mi faccio una bella permanente selvaggia pure io. Che 'sti KWAIO mi hanno solleticato la parte animala...

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