Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

8 marzo 2011

Helau!



Con oggi finisce il carnevale renano.
Che è diverso da quello italiano.
O forse, più precisamente, da quelli italiani.
Primo: dura di più. Da giovedì grasso a martedì grasso. E venerdì e lunedì, Rosenmontag, pure le aziende chiudono.
Coinvolge anche gli adulti.
Perfettamente normale che chiunque si travesta, interamente o in parte, durante il giorno e lo svolgimento delle proprie funzioni. Ricordo ancora, due edizioni fa, un colloquio serissimo per l'inserimento di Arianna ad un asilo più vicino con il direttore. Vestito da pagliaccio...la gamba accavallata e il piede dondolante...calzante scarpa numero 52. Un'esperienza surreale. Lui era vestito da pagliaccio, ma se avessi riso si sarebbe sentito preso in giro...ho imparato che il tedesco non sempre aggiorna il suo corpo, i suoi atteggiamenti, la gestualità al travestimento che indossa. E questo crea effetti davvero Komish.
Le sfilate in parte seguono la nostra logica. Ce ne sono di quartiere e poi, il lunedì, quella della città, in Altstadt. Iniziano sempre con la polizia in parata e terminano con la vettura della pulizia... Non sempre i carri prevedono allestimenti scenografici come a Viareggio...più spesso c'è la banda a piedi e parte del gruppo di rappresentanza su carri più o meno infiocchettati che distribuiscono alla folla urlante dolcetti o altri cotillons.  Quest'anno nella sporta di Ari ho trovato anche tovagliolini di carta, borse di stoffa per la spesa, un cetriolo sott'aceto, una bustina porta cellulare, fischietti, spugnette, notes, matite.
Ai lati, negli slarghi dei garage o agli angoli delle strade ecco tavoli e appoggi ricolmi di bibite e Tupperware. Per ingannare l'attesa gruppi di vicini e amici allestiscono il loro pic-nic all'aperto. Il primo anno con la famigliola abbiamo attinto ad uno di questi banchetti.  Gelo degli astanti, che si è trasformato in sconcerto quando abbiamo messo mano al portafoglio per pagare...La pappa è riservata a chi se la porta. A volte si viene gentilmente invitati ad approfittarne...
Quando passano i carri i bambini si dispongono in prima fila con le borse belle aperte e urlano a squarciagola: "Helau"!. Anche gli adulti trovano la competizione molto divertente e sgomitano pure sui bimbi. Vige la legge del più forte, del più agile, del più furbo...Fa parte anche questo del Carnevale, l'aspetto "crudo" diciamo.
Si beve, molto. Pare che ne succedano di torbide, a Carnevale. Ma dagli italiani solo racconti. Io personalmente per un paio di edizioni sono uscita a ballare. Mi sono divertita, passando di bar in bar dimenandomi al ritmo di canzoncine folk-trash. Una, molto orecchiabile è praticamente identica a quella italiana d'antan che fa: "Quelli eran giorni sì, erano giorni si, al mondo no non chiedere di più..."
Cose turpi non ne ho viste. Diciamo che in giro c'erano molti più 60enni che 20enni, ma forse era fatto legato al tipo di locali che non alla percentuale sulla fauna carnevalesca.
Che dire. E' bello il Carnevale? Mah. Il primo anno mi sono divertita, il secondo un pò meno. Il terzo siam state in settimana bianca e quest'anno, quello dell'addio l'ho vissuto in maniera più intimista. Una sfilata con gli amici e i bimbi domenica, pappa tutti insieme e ieri...ero felice della giornata di sole e che in giro non ci fosse nessuno, proprio nessuno...
Vai, domani è quaresima, Helau!

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