Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

6 febbraio 2012

Di compleanni, diplomazie, razzismi e inappuntabili logiche infantili.

Scene di ordinario tran tran.
Mi chiama una mamma e mi chiede se posso tenerle la bimba nel pomeriggio. " No problem, so che vanno al compleanno di Andrea. Poi passo a prenderle io". "Compleanno? Oddio, Gre non ha l'invito". "Ah..."
Come faccio a portare Ari al compleanno, dire a Gre che non è invitata e pure che non sta con Ari né con la mamma, ma con me? Getto la spugna. "Mmmh...Sai forse meglio se cerchi un'altra soluzione." Lascio la mamma in gramaglie, poi mi richiama e mi dice che non ha alternative, se posso ritirarla io la bimba, lei le parlerà, le spiegherà la cosa.

Vado a prendere le bimbe. Davanti alla scuola c'è, toh!,  giusto la mamma di Andrea, una cubana di coscia guizzante e sorriso accogliente. Non la conosco bene, ma mi avvicino e le spiego la situazione. Sai, sarebbe tutto così semplice se anche Gre venisse alla festa. Lei trasecola: "Ma nessun problema, figurati. Guarda che è lei che non ha voluto l'invito. L'ha strappato sotto gli occhi di Andrea, c'è rimasto malissimo".

Andiamo tutte alla festa, mangiamo, cantiamo, giochiamo,salutiamo, ringraziamo. Poi a casa, approfittando di un attimo d'intimità: Gre, è vero che non volevi andare al compleanno di Andrea? Sì, è vero. Mi dici perché? Proprio non mi piace. Ti fa dei dispetti? No, non mi piace lui, la sua pelle...è nera. Attimo di panico. Solo un attimo.

Pensa che a me piace proprio tanto la pelle mulatta, come quella che ha Andrea. A me no...e neanche alla mia mamma...- Ora. Conosco la mamma di Gre. Non mi pare proprio la persona che possa pensare una cosa del genere. - Replico: La tua mamma? Ma vah! Ti sbagli. Certo! pensa che lei Andrea lo chiama cioccolatino! Ma è un modo di dire affettuoso, dolce. Macché...lo sai un segreto? A mia mamma i cioccolatini... fanno schifo!

E adesso?

11 commenti:

  1. E questo è definitivamente uno degli ennesimi momenti in cui penso...l´ho scampata bella...meno male che non ho figli.....
    Non saprei come comportarmi, anzi si lo so, picchierei la marrana col toblerone fino a che chiede pietà.
    Ecco qua, vedi che il mio primo commento non ti serve a nulla ed é privo di qualsivoglia plusvalore, ma abbi comprensione per una nullipara poco diplomatica - la situazione che descrivi mi atterrisce, l´unica cosa che so per certo è che una persona a cui fa schifo la cioccolata è assai sospetta e di certo nasconde una magagna pure più grossa del razzismo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ci avevo pensato. Come si fa non amare il cioccolato? Battute a parte la faccenda presenta risvolti inquietanti.Intanto ho sondato con ari. Se l'antipatia è condivisa e, soprattutto, legata al colore della pelle. Pare di no. Il ragazzo non è,diciamo, ai vertici della popolarità, ma per ragioni di personalità. Intanto la marionetta di arlecchino,il cotillon dei bimbi per il carnevale, avrà la pelle...nera!

      Elimina
  2. Eh la marionetta con la faccia nera....farà la fine del cicciobello nero dei tempi miei, dimenticata in un angolo. Tutte le bimbe che lo ricevettero allora in regalo non l´avevano chiesto: l´onda di sgomento fu enorme. Io stessa non ne capii la ragione, lo trovavo semplicemente brutto - ma erano altri tempi, nel paesello dove mi costrinsero a crescere un bimbo nero in carne ed ossa non si era mai visto. Adesso ci vuol ben altro che una marionetta : la paura del diverso va combattuta con armi assai più potenti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "..Eh la marionetta con la faccia nera....farà la fine del cicciobello nero dei tempi miei, dimenticata in un angolo..."
      :-)

      "la paura del diverso va combattuta con armi assai più potenti"

      Cioccolato Lindt 70% tutte le sere?

      Elimina
  3. È l'uso sconsiderato delle parole che fa rabbia, l'abitudine ad attaccare un nomignolo offensivo e dai risvolti razzisti senza pensare per un secondo al suo vero significato ed ai risvolti che questo può comportare (che effetto può avere questo nomignolo su mia figlia? E sullo stesso bambino? Che insegnamento sto dando a mia figlia?)
    Cioccolattino usato con la stessa facilità con cui avrebbe potuto usare il nomignolo ricciolino. Il soprannome che non mette in evidenza una caratteristica bensì la diversità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì. Tutto vero...nel mio piccolo indagherò se dietro al vezzeggiativo, magari buttato lì con tenerezza (e chissà che la piccola non l'abbia preso come pretesto per giustificare un'azione che parte da altre motivazioni) non ci sia una posizione consapevole. Mi sembrerebbe strano. Sembra tanto una famiglia peace&love...

      Elimina
  4. Pensa che io qui in azienda ho dovuto proibire ai colleghi, e non senza resistenze anche veementi, di chiamare i cinesi "Schlitzaugen" cioè "occhi a fessura". Ci ho messo mesi e discussioni anche accese, e alla fine hanno capitolato non perchè hanno riconosciuto infine l´arroganza schifosa del termine, ma solo per non sentire più le mie rimostranze. Triste ma vero

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che argomento scivoloso, il razzismo. Nel '93 a San Francisco, io e mia sorella raccontavamo spigliate barzellette alle quali nessuno,americano, rideva. Da sobrio. Le barzellette spesso contengono elementi "sensibili" come difformità fisiche o razziali. Nessuno rideva e ci guardavano pure male. Ma tra l'attenzione alle parole e quello che DAVVERO pensavano...di tutto.

      Da allora, solo dubbi. Fino poi fino a che punto ognuno di noi non è razzista? Meglio.Fino a che punto IO non sono razzista?

      Elimina
  5. Suppongo che la natura ci abbia fornito una specie di allarme inconscio che aiutava i cavernicoli a distinguere il proprio gruppo natìo dagli estranei. E che poi l´evoluzione abbia in parte coperto questo allarme spontaneo con un mantello morale arrivato all´estremo, con il bellissimo ma impraticabile "ama il tuo prossimo come te stesso". Io adotto la massima, quando riesco, "non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te", ma la mia virtù ha limiti. Io per esempio non ho nessun sussulto di fronte al nero, giallo o rosso, gay o etero, ma non mi mettere a contatto con i malati di mente che mi vedi in preda la panico. Quella é una forma di "diverso" che non so gestire e che quindi rifuggo. L´altro caso che mi costringe ad uno sforzo notevole è il rapporto con i "settentrionali italiani", dato che io ho subito forme veramente atroci di razzismo da napoletana trapiantata più su. Che se confronti i fiorentini con i tedeschi, i secondi sono agnelli soavi, non me ne vogliano i fiorentini all´ascolto

    RispondiElimina
  6. "Cioccolatino" non è un vezzeggiativo affettuoso ma un insulto mascherato da complimento. Insomma, anche ipocrita.

    Perché non prende l'individualità del bambino o della persona, ma lo riduce alla sua etnia di appartenenza, in questo caso al colore della pelle.

    Allora tutti gli altri bambini della classe dovrebbero essere "fior di latte", ma in qualche modo immagino che non sia così.

    Altra considerazione: magari questo bimbo ha anche un carattere difficile, ma se la sua pelle fosse stata bianca, nessuno ci avrebbe fatto caso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non lo so. E non lo so davvero.Certe attenzioni,anche alle espressioni verbali, vengono automatiche se vivi in un contesto multietnico. Come ddorf,per esempio. Ma qui "su" pei colli dove la maggior parte delle persone non maneggia propriamente le parole, suonano un pò accessorie. Che l'importante è il contenuto.

      Come dicevo,monitoro la situazione: a quanto sembra il bimbo è scostante perché i suoi si stanno separando. Una situazione di disagio "monocromatica".

      Elimina