Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

14 marzo 2012

Ora siamo qui.

Sì. Ora siamo qui. 
Bene, male, meglio, peggio...tutte parole. Qui si lavora, qui si fa la spesa, si parcheggia, si va per uffici; qui si cercano soluzioni nel quotidiano, si ritagliano gli spazi per una risata, con amici e compagni di un'ora, di una vita.

Qui si piantano i bulbi per l'estate, si pianta tutto per una passeggiata, qui ci si sfila il maglione per godere di questo primo sole di primavera...qui si fanno progetti per il futuro. Un futuro a tempi brevi, che il presente e l'immediato futuro sono le dimensioni del tempo che so vivere intensamente. Ora.

Il passato è irrimediabilmente lontano. Meglio, quella che ero io nel passato è irrimediabilmente un'altra. Un altro corpo, un'altra testa. Altre ambizioni, altre passioni. Lontana. E senza troppi rimpianti.

Il futuro...il futuro anche quello è, in un certo senso, un "fu". Una dimensione ben consona a me "passata", come ero. Cosa mi riserva il futuro? Una volta, pensavo, tutto. Nel futuro avrei letto tutti i libri che non avevo letto e avrei trovato il tempo per rileggere quelli cui avevo dedicato una letta distratta. Nel futuro avrei visitato quella valle nascosta, raggiunto quella cima, perfezionato quella mossa di Capoeira, chiarito quell'argomento spinoso, restaurato quel vecchio mobile, recuperato i miei giocattoli d'infanzia, mandato la lettera a un amico lontano...Nel futuro sarei dimagrita.  
Cosa mi riserva il futuro? Adesso niente che non sia frutto di quanto vivo adesso. Qui.


Tramonto sull'Albenza, ieri. Visto da casa.
 

4 commenti:

  1. Pensa che liberazione, finalmente viviamo nel qui-e-ora, che sollievo

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  2. Che sollievo! Sì, che sollievo. In un certo senso. A volte però non mi riconosco. In questa persona che guarda, passa e va via. Che quando capisce le situazioni non ci perde un minuto di più del necessario. Che sa evitare le persone a lei moleste. Centellinarne la compagnia, quando inevitabile. Questa persona che alla parola amore prova pure un moto di insofferenza, che ha capito forse troppo bene che l'amore non esiste. Esistono solo gesti d'amore.

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    1. Ma dai....alla nostra età far finta di credere ancora all´amore è l´unico peccato consentito che non fa ingrassare, rende l´occhio lucido e il portamento languido, è l´unica coquetterie che ci fa sembrare più giovani nonostante il capello sbiadito. Meno doloroso del lifting, meno costoso del botox

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  3. Inizialmente avevo letto "alla nostra età credere ancora all'amore è l'unico peccato..ecc,ecc". Invece c'è:"FAR FINTA DI...". Sì, hai perfettamente ragione. E i due punti di vista, tuo e mio, sono a questo punto,perfettamente compatibili ;-)

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