Me
l'ha ricordato mia sorella, ieri l'altro: ”volevi portare anche
Jeck!” Mio nipote. Sì sì, è vero. Per abbattere la parete che divide
i due appartamenti, pensavo a una soluzione tipo: una picconata per
uno, io e i miei nipoti con il mio picconcino fantastico
appositamente forgiato in Val di Sole, una bandana sul muso contro la
polvere, quattro secchi da scaricare in discarica e via.
Ora
guardo la porta che, finalmente, unisce le due unità e mi dico:
'sticaz... ehm cioè, ma come potevo pensare di cavarmela così!
Prima
c'è stato progetto uno, che prefigurava un investimento di poche
migliaia di euro in tutto, burocrazia semplificata, “facciamo e poi
diciamolo”, e un generoso aiuto casereccio dei parenti più ferrati
in riparazioni domestiche. Progetto uno è stato bocciato quando, in
sede di computo preliminare si parlava già di 29.000euro.
Poi
progetto due, che mi atterriva nel budget, ma affascinava
nell'ipotesi di un grande luminoso vano buono per parties mondani e
lunghi aperitivi meridiani (con il senno di poi il budget sarebbe
stato insormontabile...)
Poi
progetto tre, che mediava tra i due, ma già si scopriva di che DIA
si doveva morire. Con lui sono iniziati i pellegrinaggi in Comune per
propiziarsi le zittellaccie acide in sbalzi umorali da climaterio
(conosco bene la tipologia, ci appartengo!) dell'ufficio tecnico.
Poi
progetto quattro e cinque e sei ovvero: alla ricerca del tubo del
cesso perduto. Solo se si scovava lo scarico del cesso del vicino
del piano di sopra si poteva pensare a spostare il bagno e realizzare
un grande salone in continuità con la cucina...
Poi
il tubo non si è trovato, tutti a dare consigli, forse è qui, per
me è là, io a mandare la Ari in auscultazione delle pareti e a
tifare per una dissenteria del vicino, così da aumentare le
possibilità di intercettare lo scroscio dello sciacquone...e il
muratore a fare buchi dovunque che alla fine la casa sembrava un
gruviera.
Poi,
a giochi quasi fatti – almen pareva- con progetto sette, si è
scoperto che la parete divisoria, quella da bucare, era tutta spessa
come il muro di un caveau, e portante, e in CA, quindi niente world
wide opening, solo una rigorosa apertura di un metro max...Imposta da
un rigoroso ingegnere appositamente coinvolto. Dal momento che le
centraline elettriche dei due appartamenti sarebbe stato folle
spostarle, progetto otto ha cambiato sede alla porta lungo la parete
divisoria almeno tre volte.
Progetto
nove, l'attuale, ha visto la luce praticamente in corso d'opera, e va
tutto bene... peccato solo per il frigorifero che era stato pensato, e
pure il mobile che lo conteneva commissionato, esattamente dove
finalmente ora c'è...il vano della porta!
In
corso d'opera si sta progettando anche il bagno che
giàchehailcantiereaperto conviene metterci mano. Già. Ci
vogliono anche 6 o 7.000 euro in più, stasera faccio giusto i
calcoli...E progetto nove è già nove bis.
Altri
piccoli errorucci di valutazione: si voleva stare in casa durante il
cantiere. scopo: evitare un vero e proprio trasloco di tutti i
mobili. Poi Ari ha scuola giusto sotto casa. Si è pure pagato per
selezionare un'area di salvaguardia.
Orbene, frigorifero a parte, il
gas se si avrà si otterrà solo a fine lavori, con la certificazione
dell'impianto (ho già riesumato il fornelletto elettrico). Sono tre
settimane che staziono da mio padre con la bimba, e mi hanno detto
che comunque i mobili li devo spostare tutti... per la
rilamatura e la verniciatura finali!
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