Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

3 maggio 2013

Tutto iniziò con un buco nel muro...


Me l'ha ricordato mia sorella, ieri l'altro: volevi portare anche Jeck!” Mio nipote. Sì sì, è vero. Per abbattere la parete che divide i due appartamenti, pensavo a una soluzione tipo: una picconata per uno, io e i miei nipoti con il mio picconcino fantastico appositamente forgiato in Val di Sole, una bandana sul muso contro la polvere, quattro secchi da scaricare in discarica e via.

Ora guardo la porta che, finalmente, unisce le due unità e mi dico: 'sticaz... ehm cioè, ma come potevo pensare di cavarmela così!



Prima c'è stato progetto uno, che prefigurava un investimento di poche migliaia di euro in tutto, burocrazia semplificata, “facciamo e poi diciamolo”, e un generoso aiuto casereccio dei parenti più ferrati in riparazioni domestiche. Progetto uno è stato bocciato quando, in sede di computo preliminare si parlava già di 29.000euro.

Poi progetto due, che mi atterriva nel budget, ma affascinava nell'ipotesi di un grande luminoso vano buono per parties mondani e lunghi aperitivi meridiani (con il senno di poi il budget sarebbe stato insormontabile...)

Poi progetto tre, che mediava tra i due, ma già si scopriva di che DIA si doveva morire. Con lui sono iniziati i pellegrinaggi in Comune per propiziarsi le zittellaccie acide in sbalzi umorali da climaterio (conosco bene la tipologia, ci appartengo!) dell'ufficio tecnico.

Poi progetto quattro e cinque e sei ovvero: alla ricerca del tubo del cesso perduto. Solo se si scovava lo scarico del cesso del vicino del piano di sopra si poteva pensare a spostare il bagno e realizzare un grande salone in continuità con la cucina...

Poi il tubo non si è trovato, tutti a dare consigli, forse è qui, per me è là, io a mandare la Ari in auscultazione delle pareti e a tifare per una dissenteria del vicino, così da aumentare le possibilità di intercettare lo scroscio dello sciacquone...e il muratore a fare buchi dovunque che alla fine la casa sembrava un gruviera.

Poi, a giochi quasi fatti – almen pareva- con progetto sette, si è scoperto che la parete divisoria, quella da bucare, era tutta spessa come il muro di un caveau, e portante, e in CA, quindi niente world wide opening, solo una rigorosa apertura di un metro max...Imposta da un rigoroso ingegnere appositamente coinvolto. Dal momento che le centraline elettriche dei due appartamenti sarebbe stato folle spostarle, progetto otto ha cambiato sede alla porta lungo la parete divisoria almeno tre volte.

Progetto nove, l'attuale, ha visto la luce praticamente in corso d'opera, e va tutto bene... peccato solo per il frigorifero che era stato pensato, e pure il mobile che lo conteneva commissionato, esattamente dove finalmente ora c'è...il vano della porta!

In corso d'opera si sta progettando anche il bagno che giàchehailcantiereaperto conviene metterci mano. Già. Ci vogliono anche 6 o 7.000 euro in più, stasera faccio giusto i calcoli...E progetto nove è già nove bis.

Altri piccoli errorucci di valutazione: si voleva stare in casa durante il cantiere. scopo: evitare un vero e proprio trasloco di tutti i mobili. Poi Ari ha scuola giusto sotto casa. Si è pure pagato per selezionare un'area di salvaguardia.
Orbene, frigorifero a parte, il gas se si avrà si otterrà solo a fine lavori, con la certificazione dell'impianto (ho già riesumato il fornelletto elettrico). Sono tre settimane che staziono da mio padre con la bimba, e mi hanno detto che comunque i mobili li devo spostare tutti... per la rilamatura e la verniciatura finali!

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