Poi, c'è la fusione.
La Pina è mite, la Pina è
asessuata, la Pina è parca nelle pretese, generosa nel dare. Si
accontenta sempre, instancabile nel pulire, accudire, seguire,
accondiscendere, accettare. Si illumina se il marito è felice. Si
spegne se il marito è triste. Si attiva se il marito urla. Piange se
il marito l'accusa. La Pina...L'elogio alla Pina nasce che stasera
rientro a casa e sento dei singhiozzi fin dal giardino. La mia
nipotona piange, pensa cuore di zia!...No. La nipotona sta ridendo
sguaitamente, spaparanzata sul divano davanti a “Fantozzi va in
Pensione”.
Ovvio che salgo in casa di
mia sorella e mi aggrego anche io alla visione, anzi, anche noi.
Nella composizione “famiglia bislacca classica”: io, mia sorella
e la nipote allungata tra le due, coi piedi sulle cosce di una e la
testa sull'altra. A lei va così. Le andava a un anno, le va adesso
che svetta agli 1.75 e ha il 42 di piede.
La Pina è una grande
incassatrice. Sa di non essere granché e davvero ritiene premiante
la sua posizione di Moglie, ai tempi dei Fantozzi il ruolo aveva una
sua valenza giuridica, e di moglie del ragionier Fantozzi. Decoro e
parsimonia sono regole cui si attiene con fervore buddista. Ogni
tanto Fantozzi ha pietà per lei... ed è interessante... quasi lei
si vergogna di sentirlo parlare “umanamente”. Preferisce le
imprecazioni del marito, padrone e orgoglioso, piuttosto che il
parlare lucido di un uomo consapevole della propria pochezza.
Che la speranza è l'ultima
a morire e lei di speranze ci ha intessuto la sua esistenza (figlia
trasparente di un uomo finito).
Tutti, tutte vorremmo avere
una Pina al nostro fianco. Sempre pronta a ri-prenderci, sempre
rassegnata a lasciarci andare, per rincorrere le nostre lucciole.
Purtroppo, di Pine ce ne
sono restate pochissime. Come le farfalle, silenziosamente, si stanno
estinguendo.
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