Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

4 febbraio 2011

Non regalarle il pesce, insegnale come si usa la canna da pesca...

Che bello, che bello.
Stasera vento bizzoso di Primavera...con il cielo grigio d'ardesia certo, però ci si accontenta. E l'amico B. mi ha insegnato un pò di trucchetti per gestire il Blog.
Chiunque, probabilmente, li avrebbe appresi semplicemente leggendo le istruzioni a video, cliccando sui bottoni...Io no.

Ho bisogno del momento rituale della trasmissione orale. La parola arricchita dalla voce e dall'esempio. Che sono cose che ci accompagnano dai tempi primordiali però ormai decisamente in disuso.

A me, a differenza del mio amico B. il disuso attira. Il vintage piace. Mi piacciono tutti i momenti, le situazioni, gli eventi, le età della vita in cui la performance, la competizione, il confronto, la vanità, la modernità, la velocità, l'attualità, le aspettative vengono meno.

Mi piacciono le bocciofile, i vecchi caffè con le vecchie signore che bevono il thè e si dimenticano di avere già messo tre zollette nella tazza, le sale d'attesa alle stazioni di periferia, gli uffici postali, i bar delle stazioni di periferia, le panchine ai giardinetti, i mobili usati, i cappelli, i giocattoli rotti, le piante d'appartamento spelacchiate, i gatti grassi, le grotte di Lourdes formato giardino, la madonna con la veste in plastica fluorescente e la lacrima in rilievo rappresa sul volto, le coppie sul Po' d'estate, lui che pesca e lei sulla sdraio di plastica bianca che legge "Chi", intorno l'aria afosa ferma come l'acqua del fiume,  i baracchetti dell'anguria e i loro avventori, la polpa zuccherina dell'anguria e le mosche scure che si confondono con i noccioli scuri...

Mi piacciono le balere, le estetiste "da Betty", gli oratori, i musei dove si sente solo il rumore dei tuoi passi che rimbombano nelle sale e le didascalie sono di carta ingiallita e vergata con calligrafie eleganti, un pò tremule sugli apici...trattoria "il pescatore", trattoria "il cacciatore", Albergo Miralago, Miramonti, Miramare, le soffitte, i cantonali, i cassettoni, i cassetti dove ci trovi chiavi arrugginite e portacarte da gioco con il coperchio damascato e dentro i due mazzi con le carte stondate, incurvate come se avessero la scoliosi, e un vago sentore di sigaro.

La tecnologia, invece, più è alta, più mi è distante.

2 commenti:

  1. E chi ti dice che il disuso e il vintage non mi piacciano? Ti sembra che il ristorante libanese sia un esempio di modernità dusseldorfiana o un posto "slow life"?

    I posti che descrivi piacciono anche a me, quando sono dietro una macchina fotografica.

    PS: la malattia a cui ti riferisci è la "scoliosi". La "scogliosi" viene alle persone che passano troppo tempo leggendo "Chi" e si riferisce probabilmente allo stato del loro cervello e non a quello della spina dorsale.

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  2. Uhm..adesso capisco perché l'attivazione dei "commenti" è pericolosa...Capo cosparso di cenere per il refuso medico -da parte di figlia del dottore pure con l'aggravante- che però rimane nel post, papale papale...

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