Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

14 ottobre 2012

Sesso, droga e rock and roll nella Victorian age..

Proprio quando ho deciso che l'epoca dell'accumulo dei libri era finito, dopo plurimi traslochi e memore del senso di leggerezza proveniente dalla liberazione delle zavorre cartacee, ecco che i libri tornano a me. E mi si accumulano, intorno, tanti, pesanti, invadenti, in ogni stanza...

Sto cercando di scendere a patti. Allora, no deciso alla libreria a muro per camuffare l'ingresso dell'appartamento b che andrà ad unirsi all'appartamento a (niente di pomposo, un 60mq calpestabili che s'unisce a un altro 60mq calpestabili...), no all'abbonamento a riviste di qualsiasi genere (con un sigh! per Enogea, che mi fa impazzire come scrive il Masna, e per Topolino, fortuna che mia nipote "di sopra" lo rinnova. Per ora.)

Ho fatto diverse scatole di libri in cantina.
A- contiene libri da far circolare. Alle cene, alle occasioni mondane da qualche tempo come cotillon porto libri letti. Quando c'è agio penso anche ai migliori accostamenti titolo-lettore...Che passatempi da anni '80! Del resto ci ho trascorso i miei 20 anni nei fabulous '80!
B- libri da una botta e via. Cioè libri da leggere e poi come sopra...
C- Libri da tenere. Più per il valore affettivo che per quello editoriale...

Le scoperte migliori le faccio al Purgatorio, scatola B - sempre pensato fosse il luogo meglio tra i 3 aldilà per il clima, la gente, il senso di temporaneo che ti porta a comportarti bene-
Infatti nell'indecisione se tenere o buttare ho creato una quarta scatola, la D. InDecisa. No, che c'entra...

Bon.. "Caro signor Hewson, è passato un anno da quando ebbi sue notizie..nel frattempo la fortuna mi ha favorita in altri modi: io non potrò mai essere felice senza di lei, questo lo so, ma è qualcosa essere ben provvista di denaro e indipendente come sono ora; e se il denaro non è tutto significa tuttavia parecchio, e posso divertirmi a viaggiare, o in qualunque altro modo mi piaccia...Viene mai a Dublino? Se le capitasse potremmo facilmente incontrarci. Non so che cosa mai penserà di me per quanto le scrivo, e non potrei sopportare l'eventualità di non ricevere alcuna risposta da lei, se non fosse che ho tante occupazioni piacevoli sulle quali ripiegare.

Rimango sempre molto sinceramente sua Margaret E. Fountaine
da: Amori e farfalle, Arcana editore

Questa lettera, con la quale inizia la sua lunga e avventurosa vita fuori dal guscio materno la signorina Fountaine, ha molto ridimensionato la mia idea sulla vita al femminile del passato.
La lettera è datata 1890. Piena epoca Vittoriana. Chi la scrive è una "vergine fanciulla" di buona famiglia, che così direttamente e concretamente si offre al suo amore. Un umile e assai plebeo cantore del coro di Nordwich, Inghilterra (lui se la spupazzerà a Dublino, ma impaurito dall'impegno e probabilmente conscio della differenza di classe e di reddito, se la batterà giusto al limitar delle nozze -un classico- lasciando la nostra sola ad affrontare il pubblico ludibrio...)
Tanti i dettagli in contro-stereotipo.
Uno, non sembra tanto vero che all'epoca i matrimoni si combinavano contro la volontà delle future spose. In questo caso, per esempio, la cocciuta Margaret circuisce il cantore e poi comunica il fidanzamento in casa, nessuno è felice, ma tant'è. Certo, le buone unioni si incentivavano alquanto, creando un ambiente consono...feste, incontri, visite...Tutta la famiglia si attivava e ridisegnava i suoi impegni per sposare bene la figliola...Ma, eccezioni a parte, NON si obbligava la candidata. La quale, vo' scoprendo anche nelle pieghe di altri testi, in plurimi casi non era affatto giovane...e questo è il punto Due
Margaret, quando scrive la lettera citata ha già 26 anni suonati, ma nulla di ciò che fa e che racconta sembra suggerire che sia fuori tempo...sarà in odore di matrimonio una decina d'anni più tardi, e pure una ventina d'anni più tardi...sua stessa madre, del resto si era sposata 30 enne -sfornando ben 8 figli-

Più avanti, in un altra lettera, ormai più che 40 enne, riflette sull'opportunità o meno di dar vita a un figlio (concedendo che sì, qualche probabilità in meno poteva averla rispetto a qualche anno prima...) Ciò significa che le primipare attempate, in Inghilterra, tra le famiglie benestanti, non erano poi eventi inconsueti...
Tutte le conoscenti donne di cui si cita il matrimonio "convolano" over 30...
Tre. Il denaro, allora come oggi era un potente acceleratore d'indipendenza. E anche le donne quando avevano denaro "loro", godevano di una libertà straordinaria. Viaggiavano all'interno di una rete di parenti, amici di parenti, consoli, conoscenti...ma che viaggiare! Francia, Italia, Germania, ma anche India, Birmania, Sudafrica...In più con la quasi sicurezza della propria incolumità data dal fatto di essere donna bene e inglese, i padroni del mondo, ricorda la Margaret in un passaggio (anche il fatto che era un'armalazza di un metro e settantacinque e due spalle così avrà senz'altro giovato...). Lei, indubbiamente era incredibilmente vocata all'avventura e ai viaggi estremi...ma anche prendendo come riferimento le sue sorelle, uè!, non si fermavano un attimo...
Va da sé che servizi postali, vie di comunicazione, bed and breackfast e servizi di hotelleria, erano davvero molto più evoluti e diffusi di quanto potremmo pensare ora per allora e disponibili anche a donne single e non maritate...
Ad un certo punto la Margaret scopre la bicicletta, mica poi on the road da molto, e a cavallo di questa con ai piedi scarpe da tennis, si mette a viaggiare, insieme con la sorella...dall'Inghilterra alla Francia, all'Italia, attraversando tutta la Liguria! Incredibile dictu, per strada incontrano pure un'altra biker tedesca: "in abito e mantello neri che viaggiava sola con un revolver per difendere la sua verginità..."
C'è da trasecolare...
Quattro. Le famiglie erano molto più sciolte. Sì, sì...proprio così. Margaret torna a casa sì e no due volte l'anno, per pochi mesi sempre, e se c'è in caso di lutti, matrimoni, battesimi delle amiche e sorelle bene, se no ciccia. Persino quando stira "Mamma" e passa a miglior vita, mamma in italiano nel testo, si dispiace un pochetto che non era lì, ma niente di più...Certo non c'erano i cellulari e neppure i telefoni, le distanze si coprivano in ore di carrozza...Ma emerge forte e chiaro il concetto che quando potevi permetterti la tua vita quella veniva soprattutto e sopra tutti.
Cinque. Agli uomini e alle donne piaceva flirtare. Comunque e sempre, quasi un obbligo, tra giovani e meno giovani, brutti e belli, con grande tolleranza per le differenze d'età anche sostenute. Sia in un senso, maschio adulto e ragazza, che nell'altro...La nostra alfin si lega a un turco biondo di nome Khalil che ha una quindicina di anni meno di lei...pare pure che gli rifili un cornino, a 60 suonati, con un ballerino brasiliano...Del resto anche nell'Educazione Sentimentale di Flaubert, il protagonista s'intrattiene con donne di almeno 10 anni più di lui, anche 20, e nessuno trova nulla di anomalo...
Sei. Il divorzio esisteva. Era riconosciuto anche per la donna, con regole a volte considerate troppo sbrigative come quelle ungheresi: "Il dottor Popovich aveva tre figlie tutte sposate a vario titolo, tutte bellissime... anche la seconda era stata sposata ma aveva divorziato  e la sentenza, m'informò, era stata ottenuta in questo modo: -Io vado in tribunale e dico "quest'uomo è pazzo, non posso vivere con lui"
-il tribunale mi dà il divorzio e così tutto è finito."
Sette. A dispetto delle malattie infettive, che ti facevano passare di qua a là in un amen, M. perde via via tre sorelle, delle enormi differenze di lingue e culture tra i popoli, della fragilità delle fortune e delle rendite, del sostanziale distacco emotivo tra le persone, anche nella stessa famiglia, e dell'etichetta a volte soverchiante, si respira alla fine dell'800, dalla testimonianza di questa donna, una dimensione di leggerezza... di positività, di fiducia nel futuro, di capacità di sorprendersi, di affrontare le situazioni così come avvengono, di vivere il presente con intensità, la solida certezza che il progresso avrebbe risolto tutti i mali...
Tutte cose che mi fanno rimpiangere di essere vissuta dopo la stretta soffocante delle due guerre mondiali. In secoli bui e coercitivi, e solo a sprazzi illuminati, come i cieli dei quadri di El Greco.


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