Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

8 gennaio 2013

Ehi, lavoratori della Todt!


In sella ai due anni ho visitato la linea gotica. Che per i tedeschi era la Grüne Linie; "gotica" proprio l'Adolf non lo poteva sentire.
Presente una cicatrice? Ecco, la linea gotica era/è (è ancora ma solo per una piccola porzione), una cicatrice di 320km che taglia il cuore della penisola da Rimini a Viareggio: poderose muraglie, grumi di bunker e di postazioni antiaeree. Concepita dopo lo sbarco ad Anzio, che aveva di fatto deciso le sorti della campagna in Italia, doveva ostacolare la risalita degli alleati e proteggere la ritirata dei tedeschi dalla nazione ex-amica (e già che ci siamo, una maledizione a coniglio Badoglio che se la batté con famiglia e generali, senza fornire all'esercito ordini chiari, lasciando allo sbaraglio milioni di soldati e coprendo di vergogna le italiche genti per generazioni....massì, ecco uno dei rari casi in cui auguro che maledizioni e malocchi possano ricadere, magari con meno impeto, anche sugli innocenti successori...Tanta vigliaccheria, un po' di residuo nel sangue c'è rischio che lo abbia lasciato).

In 10 mesi grazie alla potente macchina organizzativa tedesca, la Todt -OT- dal nome del suo fondatore, l'ingegnere e politico Fritz Todt, e ai materiali di prima scelta, lo sbarramento era completato. All'opera collaborarono aziende e manovalanze italiane, subito distinguendosi le seconde per indolenza e scarsa attitudine al lavoro.

“Lavoratore della Todt” ancora oggi, a Borgo a Mozzano e limitrofi indica uno scansafatiche.


Perché gli italiani furono così poco propensi a curvar le schiene ce lo spiega viva voce un frammento vivente della linea gotica, un arzillo vecchietto (vecchietto...è ancora un pezzo d'uomo, chissà che marcantonio da giovane).

Dopo lo sconcerto dell'armistizio, e le prime rappresaglie, i patri soldati furono invitati a recarsi a casa. Una volta stabiliti al calduccio però, ecco che si riorganizza la Repubblica di Salò che li richiama alla leva. Che fare?...Per esempio lavorare alla costruzione della linea con la Todt, la cosa esentava dall'obbligo di leva.

Indi un sacco di gente si presentò al cantiere, e molti erano poco avvezzi all'uso delle braccia.

Ma c'è di più della scarsa professionalità; se in zona si può parlare di pacifica convivenza italiani tedeschi, e non si verificarono episodi cruenti, come a Sant'Anna di Stazzema per esempio, nelle montagne covavano i nuclei di partigiani. E la popolazione era sostanzialmente filo-partigiana. Ecco che la scarsa solerzia diventava segno di partecipazione alla causa.

La Grune linie non venne mai sfondata. I tedeschi si arroccarono poi più a settentrione, nelle Apuane, prima di transalpare.

Di alcuni soldati esistono le lettere, chiedono di intercedere e fluidificare il rientro in Germania a chi li aveva ospitati durante la costruzione della Gotica. Sono buffissime, le lettere. In italiano da Sturmtruppen. I contenuti e i motivi, invece, no, quelli non sono buffi per nulla.

Dopo che se ne furono andate, Wehrmacht e SS, facendo brillare alcune postazioni e tutti i ponti tranne questo, il ponte del diavolo:

Dopo, si diceva, i lavoratori della Todt si contraddissero e divennero degli Stakanov di attivismo: della linea gotica tutto, dal filo spinato, ai blocchi in cemento, ai proiettili, alle granate, tutto venne prelevato, divelto, adattato e reimpiegato nelle case, nelle strade, nelle cantine e pure nei cimiteri, coi bossoli dei cannoni scapitozzati per farne vasi da fiori.

Per anni, e anni dopo la guerra, ci dicono, a capo dei filari di vite garfagnini svettavano le lunghe pertiche di ferro ritorto forgiate nelle miniere della Ruhr.

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