Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

25 giugno 2013

Poi ci sono le belle coppie.

"Ne conosci di belle?". Coppie, Si parla di coppie. Sono anni che non ci si vede. Io e Ale. Ma dopo pochi minuti mi sembra che ci stiamo dicendo le stesse cose di anni e anni fa. E trattengo uno sbadiglio.
Lui, Ale è un lui, è sconfortato. Punta alla qualità della relazione che latita
- ma va?, dopo un po' di tempo insieme; le ragazze -ragazze...qua si parla di 40enni, via, donne ormai frolle! - sono noiose, diventano noiose, poco interessanti. E lui si stufa - eccerto!..
Poi "nessuno deve sacrificarsi per un altro", no che no. Non è giusto. Le scelte sono individuali e parapa, parapa, parapa. 
Tutte stupidate. Penso. Per non dire peggio. Tutte stronzate. E diciamolo!
La qualità della relazione la raggiungi se la vuoi raggiungere, dipende da te come dall'altro. E ha bisogno di tempo e fiducia nel progetto di coppia. Se no è solo un eufemismo per definire quel momento attrattivo e iperbolico dell'innamoramento. Che sta all'inizio. Poi chiuso, chiuso per tutti. 
Se ci si circonda di ragazze poco interessanti è perché si ha bisogno di attenzione, ed evidentemente piacciono persone cui si piace. Non necessariamente interessanti.
Infine il sacrificio, di uno, di due, è conditio sine qua non per il formarsi di una coppia e di una famiglia. Punto e basta. 
Quello che ho testé scritto mica glielo dico, all'Ale. Che c'arrivi da solo. Se mai c'arriverà. Ma sì, che c'arriva. Quando parla della nipotina è lì che gli si dilatano le pupille...dopo un altro paio di atrocità sentimentali su vittime più o meno consenzienti, alla prima bortola interessante come un tralcio d'edera, capitolerà e ci farà un figlio. Due.
Che non è tutto lì nella vita, ma quasi...Almen per la maggior parte di noi. 
Però di belle coppie, tornando alla domanda iniziale, ne conosco. E neppure poche, ad onor del vero. Le differenze tra una bella coppia e una coppia sono tre: complicità, sesso, socialità. 
La coppia "normodotata" condivide i progetti comuni, ma diffonde allegria come la tromba all'adunata le note del silenzio. Scopa poco, quasi niente. Poi, di fronte agli altri tende a chiudersi. Lui, lei, rigidi e sussiegosi.   
Certo, quisquilie di fronte alla "coppia nevrotica" che è sempre sul punto di rottura. Da 20 anni. Amici, parenti, figli...tutti lì a sorbirsi lo spettacolo dei loro psicodrammi. Più o meno gli stessi, lo stesso pathos. La separazione? Impossibile. Se ne dicono di ogni, i figli vivono tra scatti d'ira e parolacce, però lasciarsi questo mai.
Succede la coppia nevrotica. Spesso. Fortuna non a tutti. Penso ai figli, che sono innocenti spettatori. Innocenti almen finché son piccoli.
Non so invece quali siano gli ingredienti concreti di una bella coppia. La complementarietà? Aiuta, certo. La conoscenza profonda e di lunga data? Questa la riconosci quasi sempre: tra i due si sente una accettazione totale, come solo tra "famigli". Ma non basta, la conoscenza. Anzi. Per mantenere accesa la fiaccola dell'attrazione, per esempio, è pure controproducente. 
Forse ci vuole un poco di pazzia...oppure il contrario, l'accettazione dell'abitudine come parte "normale" della vita. 

Quello che so è che con le belle coppie si sta bene. 

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