Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

27 giugno 2013

Straniamento. Ancora.

" ...sennò lo straniamento non ti passa più."
E' notte, sto ridiscendendo da un monte qua vicino. Ripenso al post dell'amica inviato ieri. Mi sa che c'ha ragione. C'ha preso, come spesso. Straniamento. Sto vivendo ancora in quel tunnel che è lo straniamento da expat.
Quando ci sei dentro, per proseguire con le metafore mondane, mica te ne dai conto. Però in troppe situazioni normali mi sento ancora lontana, sfasata. Non può essere sempre colpa del pre-mestruo, il caldo, il freddo, il trasloco, lo stress...

Oggi, per esempio. A una riunione di lavoro. Come tante altre prima. Sempre le stesse dinamiche da PMI italiana (ci si incontra agenzia e cliente con due obiettivi diversi; gli interlocutori, da una parte e dall'altra, non si sono nemmeno coordinati tra loro; si parlucchia del più e del meno; poi si va a pranzo e qui via libera alla conversazione frivola; si rientra per finire l'incontro e definire gli avanzamenti e ci si rende conto che il problema vero è un altro, ed è stato completamente inesploso, e allora è già tardi, ma ci vorrebbe il responsabile Veneto, la signorina Carla o almeno la Luigia - le donne si chiamano tutte per nome che valgono di meno, a livello gerarchico, ma sono indispensabili a livello operativo - ci vorrebbe qualcuno che però non è mai lì; si tergiversa una mezzora e poi si tutti a casa, "ci siamo intesi comunque!?" seguono sguardi d'intesa, cenni rassicuranti... No, non ci siamo intesi affatto, ma in qualche modo si farà, come sempre...)

Beh. Le dinamiche erano note, voglio dire, un contesto normale e, potenzialmente almeno, "normalizzante". Invece alla riunione ero altrove. Come assistessi una recita. Anche se lo scenario, una volta rientrata dal bagno dove mi sono sciacquata il viso, fosse cambiato, e avessi ritrovato dei taglialegna intorno a un tronco d'albero invece che aziendali intorno a un tavolo levigato, credo non c'avrei visto nulla di strano. 
Sarebbe andato bene comunque...

"Attenta, qui ci sono i sassi, vuoi una mano?". Già, qua c'è il punto delicato della discesa dal monte. Quello che mi avvisa e mi precede con la torcia, è il compagno d'avventure di questa strana estate. L'insegnante di yoga. 
Non so bene come sia iniziata, forse con qualche meditazione random in pausa pranzo. 
Da qualche tempo, e adesso che è scoppiata l'estate piuttosto spesso, si va in notturna. A vedere la luna, a passeggiare sul monte o a fare il bagno nelle pozze. Mi arriva un sms, con le indicazioni operative: orari, luogo d'incontro, meta, durata dell'escursione, eventuale attrezzatura. "Ok" e via.

E in questi momenti così "altri", anomali gli orari, le condizioni di luce, la durata, anomala la compagnia - in fondo mica lo conosco l'insegnante, con quello sguardo folle e ascetico da santo di El greco poi...- in questi momenti così strani, ecco: qui, anche solo per pochi minuti, mi sento perfettamente centrata. 


1 commento:

  1. Τhese simple tο use and гelіаblе ѕtair lifts makеs уοur lіfе еasier
    and gives а senѕe to you of independencе.





    Maуbe not only dοes it ρrovide the sоlutions
    for going uр and ԁown the staiгs when yοu have ailments
    ог physіcal impairments that render уou unаble to bend yοur kneеѕ or climb stаirs.



    Herе is my blog - stairlifts

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