Basta voltare la macchina
verso i monti, anziché il mare, all'uscita dell'autostrada, e
arrampicarsi per pochi chilometri sulle stradicciole strette, tra gli
ulivi e i muri a secco e qualche -brutto- condominio moderno. Ad un
certo punto, non si incontrano più scooter, apecar, utilitarie, ma
macchine grandi e pulite. Van. Una “D”bianca nel quadratino
azzurro della targa. E via i piccoli neri liguri, a torso nudo, dallo sguardo truce e la camminata sciolta. Solo alti e dinoccolati dalle membra
pallide, cappelli a tese larghe, camice a quadri. Non bastasse
l'evidenza: i cartelli, gli avvisi, i messaggi sono bilingue,
italiano/tedesco. A volte solo in tedesco. Anche quando riportano lo
stemma del Comune o della Provincia.
I tedeschi
dell'entroterra di Ponente non sono proprio turisti, auspicata
presenza estiva. Nel Ponente i tedeschi ci abitano. E spesso sono gli
unici abitanti di frazioni abbandonate, gli unici che trovano
attraente vivere su coste impervie e gestire un territorio
complicato. Collaborano con i sindaci, e investono soldini...La cosa
positiva, personale parere, è che si impegnano a mantenere il
paesaggio così com'è. Come gli è piaciuto (mica come noi che
comprando i nuovi appartamenti al mare abbiamo contribuito allo
smantellamento di quel paesaggio di cui volevamo godere!)
Dolcedo |
Bellissimi |
La cosa negativa sono
loro, cioè la loro apparenza fisica...non che siano brutti, anzi! Esteticamente, nel cambio ci si guadagna. Ma
sono riconoscibilmente tedeschi! E da tedeschi, non si amalgamano con
il paesaggio, quel paesaggio che gli piace tanto nella sua
unicità mediterranea... Come dire, in un terroir dove tutto coopera all'identità
peculiare e irripetibile -natura, arte, enogastronomia...il dettaglio
sbagliato è la loro stessa presenza. Cercando degli esempi a
vanvera, tanto per evitare sospetti di razzismo che non è questo il punto...e' come se in un perfetto scenario invernale gli alberi
fossero pieni di succosi frutti estivi o, in uno splendido mare incontaminato
al posto dei pesci nuotassero lucenti e colorate scatolette di tonno
e acciughe conservate.
Al santuario dell'Assunta |
Oggi alle pozze, laghetti di un azzurro intenso, su per i bricchi, c'erano
loro. I piedoni pallidi, le spallette ossute e qualche bella panzetta da
bevitori di birra. Silenti e fermi, in attenta circospetta visione
del mondo circostante - mondo che li vede spesso osservatori e quasi
mai soggetti partecipi dello spazio tridimensionale. Oggi c'erano
loro. Solo loro. E per fortuna! Se no, il sentiero per il Rio dei
Boschi sarebbe già stato ingoiato dalla macchia mediterranea e
l'oblio.
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