Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

11 luglio 2013

Lasciare libero il wendeplatz


Basta voltare la macchina verso i monti, anziché il mare, all'uscita dell'autostrada, e arrampicarsi per pochi chilometri sulle stradicciole strette, tra gli ulivi e i muri a secco e qualche -brutto- condominio moderno. Ad un certo punto, non si incontrano più scooter, apecar, utilitarie, ma macchine grandi e pulite. Van. Una “D”bianca nel quadratino azzurro della targa. E via i piccoli neri liguri, a torso nudo, dallo sguardo truce e la camminata sciolta. Solo alti e dinoccolati dalle membra pallide, cappelli a tese larghe, camice a quadri. Non bastasse l'evidenza: i cartelli, gli avvisi, i messaggi sono bilingue, italiano/tedesco. A volte solo in tedesco. Anche quando riportano lo stemma del Comune o della Provincia.
I tedeschi dell'entroterra di Ponente non sono proprio turisti, auspicata presenza estiva. Nel Ponente i tedeschi ci abitano. E spesso sono gli unici abitanti di frazioni abbandonate, gli unici che trovano attraente vivere su coste impervie e gestire un territorio complicato. Collaborano con i sindaci, e investono soldini...La cosa positiva, personale parere, è che si impegnano a mantenere il paesaggio così com'è. Come gli è piaciuto (mica come noi che comprando i nuovi appartamenti al mare abbiamo contribuito allo smantellamento di quel paesaggio di cui volevamo godere!)

Dolcedo
Bellissimi
La cosa negativa sono loro, cioè la loro apparenza fisica...non che siano brutti, anzi! Esteticamente, nel cambio ci si guadagna. Ma sono riconoscibilmente tedeschi! E da tedeschi, non si amalgamano con il paesaggio, quel paesaggio che gli piace tanto nella sua unicità mediterranea... Come dire, in un terroir dove tutto coopera all'identità peculiare e irripetibile -natura, arte, enogastronomia...il dettaglio sbagliato è la loro stessa presenza. Cercando degli esempi a vanvera, tanto per evitare sospetti di razzismo che non è questo il punto...e' come se in un perfetto scenario invernale gli alberi fossero pieni di succosi frutti estivi o, in uno splendido mare incontaminato al posto dei pesci nuotassero lucenti e colorate scatolette di tonno e acciughe conservate.
Al santuario dell'Assunta
Oggi alle pozze, laghetti di un azzurro intenso, su per i bricchi, c'erano loro. I piedoni pallidi, le spallette ossute e qualche bella panzetta da bevitori di birra. Silenti e fermi, in attenta circospetta visione del mondo circostante - mondo che li vede spesso osservatori e quasi mai soggetti partecipi dello spazio tridimensionale. Oggi c'erano loro. Solo loro. E per fortuna! Se no, il sentiero per il Rio dei Boschi sarebbe già stato ingoiato dalla macchia mediterranea e l'oblio. 
 
L'azzurro delle pozze del Rio dei Boschi

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