Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

16 dicembre 2011

(In)soliti quattro Gatti...



Spilla e Matisse sono venuti in seguito. Dopo l'esperienza al gattile.
Io in quel luogo non  me la sono sentita più di tornarci. Onore e merito alle signore che si fanno carico di siffatte dolenze della collettività. E lo dico davvero. Però l'odore acre, lo squallore e la decadenza del capannone...e sì, loro stesse, le gattare.
Donne dure, dallo sguardo cattivo.
Io: "Certo che siete brave, tutto il giorno immerse in questa puzza..."."Puzza? Quale puzza. Sempre meglio di quella degli umani...". Io: "..E così, dopo che aveva graffiato la bimba, che era neonata ho preso la gatta, l'ho rimproverata e buttata fuori di casa". "Oh Dio! chissà come è rimasta traumatizzata.". "Beh, vabbeh, piangeva, povera Ari, ma non era spaventata..." "Dicevo la gatta..."
Stralci dal nostro dialogo di quel dì. Chiaro che si era su pianeti differenti.
Quindi ho seguito il consiglio di una iollina, un'amica del Blog di IOL ddorf, e sono andata dal veterinario del paese. Che aveva in custodia 4 cuccioli. Di due mesi. Uno bianco con gli occhi azzurri, una grigia con un ciuffo di peli rossi sul capo. E...Matisse e Spilla. Hanno scelto le bimbe, Ari e la cugina grande.
Dopo la lettura attenta di "Il gatto: una scelta d'amore e di responsabilità" mi ero convinta a prendere due gatti. Con il supporto economico logistico della cugina grande che, prima tiepidamente, poi sempre più convinta si stava appassionando alla cosa.
Perché hanno scelto proprio loro due, di gran lunga meno belli dei fratelli? Mah. Forse perché Matisse aveva quel colore così, atipico...cappuccino. Spilla non aveva nulla di che..tranne quello sguardo diretto e intelligente. Un pò inquieto. Uno sguardo acuto che ha ispirato ad Ari il nome che porta.
Anche dal pediatra, parte l'interrogatorio. E la sottoscrizione dell'obbligo alle vaccinazioni. Per fortuna non quello delle sterilizzazioni.
Ma un pò, diciamo, me lo aspettavo. Dopo la visita al gattile...

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