Autunno

Autunno
E' un tramonto italiano ma a me ricorda Ddorf.

9 giugno 2013

Scuola "su", scuola "giù".

Giovedì sera vado all'aeroporto a prendere un'amica di Dusseldorf, in scalo per Roma. Capita ancora così, l'amica arriva, i saluti e si comincia a parlare come se io ancora fossi "su", a condividere delusioni e iniziative gioie e dolori. Come sempre poi, quando l'amica se ne va, avverto come un senso di abbandono, un'ingiustizia, uno strappo allo stato delle cose. E resto "gnecca" per un tratto. Gnecca, cioè pensierosa e meditabonda. Chissà quando la mia psiche si riaggiornerà con la vita che sto vivendo ora e non mi farà più sentire expat in rientro?
Scuola. Si parla di figli e di scuola. Dalla sua, lei insegna nell'unica realtà in città dove si pratica l'italiano, hanno espulso un bambino, meglio la mamma. Aveva atteggiamenti aggressivi con il corpo docente. Non mi stupisco. Anche all'asilo di Ari era capitato un caso simile.
Una mamma aveva attaccato fisicamente una Frau e di conseguenza le era stato impedito di entrare nell'istituto. Mamma tedesca. Asilo blasonato. Anche quella di cui mi riferisce l'amica è tedesca.
Ripenso all'episodio ieri mattina, quando armata di rastrello e vanga scendo alla scuola di Ari per la sistemazione di un'aiuola. Penso confortata che la Ari frequenta le elementari in Italia, qui dove tutti si conoscono, le maestre si amano e i bambini collaborano (situazione confermata anche l'ultimo giorno di scuola. O le docenti si dopano o occorre dare loro credito). Rasserenata, capita così raramente di essere contenti delle decisioni prese, mi reco all'aiuola. E mi cadono letteralmente i maroni... tra gradoni di cemento sbrecciato, lordi di immondizia varia, si apre uno spazio di terra smossa, argillosa, fradicia. Con il contributo di un papà ricopriremo lo spazio di ghiaia. Ci sono già tre papà al lavoro, belli tonici. Mi spiegano, rastrello facendo, che le bidelle non puliscono l'esterno della scuola, non è nel loro mandato. Per contrastare l'evidente degrado architettonico c'è in progetto la riqualificazione dell'edificio, fermo da tre anni. Nel frattempo occorre lottare con l'amministrazione comunale per POTER intervenire da volontari e mettere qualche pezza. Un fatto di proprietà. Noi genitori non potremmo modificare un immobile che non ci appartiene.
Ecco. Quando si dice "toccare con mano" la gravità della situazione. "Su" e "giù".

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